È uno dei temi che divide gli italiani a tavola: meglio l’acqua naturale o l’acqua frizzante? La risposta è dipende.
L’acqua con o senza bollicine non apporta calorie e la differenza sta tutta nel sapore e nella capacità di dissetare. A ben guardare, però, la sensazione di maggiore e immediata soddisfazione della sete dovuta all’acqua con le bollicine è solo apparente e momentanea: non c’è alcun motivo di sostenere che bere poca acqua gassata è pari a bere tanta acqua liscia naturale.
L’anidride carbonica aggiunta all’acqua naturale per conferire la nota frizzante agisce sulle terminazioni nervose del palato che placa la sete, solo momentaneamente. Inoltre, resta un rimedio efficace per facilitare la digestione. L’acqua naturale soddisfa solo dopo averne bevuta una maggiore quantità.
L’acqua frizzante non è adatta a tutti: è sconsigliata a chi soffre di meteorismo, distensione addominale, acidità di stomaco, fermentazione intestinale, gastrite e ulcera gastrica.
Se le bollicine sono una questione di gusto, la quantità d’acqua da bere è una questione di salute: 2litri al giorno è l’apporto di liquidi indispensabile per evitare la disidratazione con tutte le sue conseguenze. Specie in estate, quando le alte temperature aumentano le probabilità di disidratazione e si beve più del solito, è consigliato scegliere acqua naturale piuttosto che frizzante per evitare il rischio di introdurre nell’organismo un’eccessiva quantità di anidrite carbonica.
Esistono 292 marche diverse di acqua, 167 società imbottigliatrici, 12.200 milioni di litri prodotti: quale acqua bere e portare a tavola è una scelta tutt’altro che banale. Vi aiutiamo a fare chiarezza con gli editoriali di ABCsalute.it dedicati all’acqua e alla sua funzione per l’organismo umano.