Al via la campagna “lo iodio non va in vacanza” promossa da Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica (Siedp) per informare sui rischi della carenza di iodio.
Lo iodio è fondamentale per il corretto funzionamento della tiroide, la sua carenza è la causa di gravi disturbi di salute come, per esempio, la gotta.
Il modo più efficace per avere iodio a sufficienza è mangiare le giuste quantità degli alimenti che lo contengono e conoscere quali sono i cibi davvero ricchi di iodio e quali, invece, dei falsi miti.
Per esempio, non è vero che il sale è ricco di iodio, tanto che gli endocrinologi consigliano di acquistare il sale iodato, cioè arricchito di iodio che non contiene in natura. Al contrario, contengono iodio i mirtilli, lo yogurt bianco, i formaggi, le alghe, i fagioli. Altri cibi, ancora, inibiscono l’assorbimento di iodio e per questo è necessario mangiarli con attenzione e parsimonia; è il caso di mandorle, soia, cavolo e spinaci. Inoltre, alcuni farmaci ostacolano l’assorbimento dello iodio, per questo è bene compensare con i cibi che lo contengono in maggiore quantità.
Tra gli alimenti più ricchi di iodio troviamo il pesce, in modo particolare i molluschi, i crostacei e il pesce di mare. I dati mostrano una situazione preoccupante specie tra i bambini che mangiano meno pesce di quanto dovrebbero, nonostante, per legge, le mense scolastiche debbano proporre pesce almeno 2-3 volte alla settimana.
La Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica ha dunque l‘obiettivo di informare i genitori sull’importanza della corretta alimentazione dei propri figli, e sensibilizzare i più giovani a inserire nella propria dieta alimenti che tendono a escludere.