Dieta significa regime alimentare e fa riferimento alle nostre abitudini a tavola. Eppure la parola dieta è associata spesso a un’idea di privazione dei piaceri del cibo o, al contrario, a un’ossessione verso un’alimentazione perfetta e sana. Entrambi gli atteggiamenti possono mettere a rischio l’equilibrio psico-fisico delle persone. Per un giorno, mangiamo senza stress godendo del cibo e della buona tavola: No diet day.
Il No diet day è nato nel 1992 dall’idea di Mary Evans Young, fondatrice dell’associazione «Diet Breakers» ed ex anoressica che ha deciso di dare un segnale forte contro il tormento del controllo a tavola per avere un corpo perfetto. Mary Evans Young invita a dimenticare la bilancia per un giorno e a mangiare con piacere. Da 23 anni, la giornata di stop alla dieta ricorre il 6 maggio per rinnovare il messaggio che per vivere bene e in salute è necessaria un’alimentazione equilibrata.
Obesità e anoressia: l’equilibrio è nel mezzo
Negli ultimi anni stiamo assistendo alla diffusione di stili di vita basati su scelte alimentari estreme – vaganesimo, vegetarianismo, crudismo – o su diete senza alcun fondamento scientifico e anzi pericolose, come il digiunare per 2 giorni o mangiare un solo alimento per più settimane. L’assillo per un certo tipo di alimentazione e verso la scelta di determinati cibi può generare disordini comportamentali tali da sfociare in disturbi a metà strada tra alimentari e mentali, come nel caso dell’ortoressia.
Piacersi e accettare il proprio corpo è basilare per vivere serenamente ma, al tempo stesso, sarebbe pericoloso compiacere una situazione di sovrappeso oppure di obesità in nome della lotta contro il modello di magrezza e le privazioni a tavola. Le estremizzazioni, troppo o troppo poco cibo, possono essere i campanelli di allarme di un labile equilibrio psico-fisico.
Con il No diet day, per un solo giorno, possiamo dimenticare la bilancia e concederci il piacere della sana e corretta alimentazione contro le ossessioni per la linea e la dieta perfette.