A partire dai 20 anni ogni donna deve sottoporsi a una visita senologica per tenere sotto controllo la salute del proprio seno. Oltre al consulto medico, c’è un altro modo per imparare a conoscere meglio i seni e monitorare eventuali cambiamenti: l’autopalpazione.
Sotto la doccia o davanti allo specchio, la donna deve palpare il seno destro e quello sinistro tenendo dietro la nuca il braccio corrispondente alla mammella che sta tastando. È con questo semplice e importante autoesame che molte donne si accorgono di avere dei noduli al seno. La prima reazione è di panico perché si pensa subito al tumore della mammella, eppure non è sempre il caso di allarmarsi. Ma allora, come distinguere i noduli al seno benigni da quelli maligni?
I noduli al seno che si formano tra i 20 e i 30 anni si chiamano fibroadenomi, sono degli adenomi benigni di natura fibrosa che cambiano sotto l’influsso ormonale. Nelle donne dai 30 ai 50 anni è invece più frequente la presenza di cisti che hanno all’interno un liquido sieroso. Sia i fibroadenomi che le cisti sono mobili al tatto, hanno forma regolare e contorni lisci. Se con l’autopalpazione i noduli si muovono, si può stare più tranquille perché si tratta di noduli benigni.
Diverso è il caso dei noduli fissi, rigidi e irregolari, segnali di formazioni maligne da indagare.
L’autopalpazione è una tecnica di autocontrollo che non deve sostituire la visita specialistica a cui ci si deve sottoporre periodicamente secondo le indicazioni mediche.