L’Italia è tra i paesi Europei più sedentari: il 60% della popolazione italiana ammette di non svolgere alcuna attività fisica, e il dato più allarmante riguarda i giovani di età compresa tra i 15 e i 17 anni che risultano essere più sedentari degli adulti.
Un riscontro preoccupante di quanto già sappiamo da tempo ossia che, nonostante le numerose campagne a sostegno dello sport e del movimento in genere, la pigrizia, il lavoro e le attività sedentarie restano di gran lunga le preferite dagli italiani. L’OMS reagisce divulgando le linee guida del benessere attivo attraverso la “Strategia dell’attività fisica 2016-2020” la cui edizione italiana, curata da Uisp – Unione italiana sport per tutti – racchiude in 60 pagine le indicazioni da seguire per combattere la sedentarietà e i rischi correlati.
Sovrappeso e obesità dovute a uno stile di vita inattivo sono due malattie in costante aumento anche in Italia, e oltre che sull’incremento della spesa pubblica sanitaria, si ripercuotono sulla crescita del 5% delle malattie coronariche, del 9% dei tumori al seno, e del 10% dei tumori del colon e del 7% del diabete di tipo 2. Quanto all’ultimo dato, ricordiamo che al diabete è dedicata la Giornata Mondiale della salute 2016.
Ai disturbi di salute derivanti dalla sedentarietà si sommano altri effetti correlati come l’aumento delle morti in età giovane, l’inabilità al lavoro e i congedi per malattia.
L’Organizzazione Mondiale della Sanita un’indicazione chiara: tutta la popolazione di ogni stato deve svolgere attività fisica secondo le proprie età e possibilità. I giovani dai 5 ai 17 anni dovrebbero svolgere 60 minuti di sport al giorno, mentre gli adulti dai 18 ai 65 anni e gli anziani over65 dovrebbero impegnarsi in un’attività fisica per 150 minuti a settimana, cioè circa 20 minuti di attività aerobica al giorno.
Uno dei maggiori ostacoli nella lotta alla sedentarietà è la scelta di uno sport. Sono tante le persone a cui non piace la palestra e che non hanno la motivazione necessaria per impegnarsi in uno sport. Entrambe non sono ragioni sufficienti per rinunciare al movimento. Per adulti e anziani, per stare in forma e allontanare il rischio di sedentarietà è sufficiente cambiare alcune abitudini quotidiane: usare la bicicletta e i mezzi pubblici invece della macchina, per esempio, equivale a fare attività fisica per 20 minuti al giorno; scendere a una fermata prima della propria destinazione, evitare l’ascensore, fare la spesa a piedi, quando possibile, sono piccole soluzioni che regalano innegabili benefici a tutto il corpo e, perché no, aiutano anche a scaricare stress e pensieri ossessivi.
Nella Strategia dell’attività fisica 2016-2020 l’OMS sottolinea quanto la città sia determinante per contrastare la sedentarietà. Per questo l’OMS incoraggia i progetti di health cities capaci, cioè, ci applicare politiche tali da educate tutti i cittadini – giovani, adulti e anziani – alla cultura della prevenzione attraverso l’attività fisica.