Solo 40 anni fa, partorire in casa era la norma mentre oggi sembra una follia frutto di una scelta incosciente o di una moda passeggera. Eppure il parto naturale in casa, molto diffuso nei Paesi del nord Europa, è la scelta più in linea con le esigenze della futura mamma e del bambino.
Parto naturale in casa, vantaggi. Spesso, la paura di affrontare un parto in casa deriva dal ricordo di un’immagine ricorrente nei film: c’è una donna in travaglio sofferente che urla, un uomo che non sa che fare e delle donne che si affannano a preparare acqua calda e lenzuola. La realtà, oggi, è ben diversa, e il parto naturale in casa è programmato nei minimi dettagli, per assicurare sia alla coppia che al bambino il massimo comfort e alti standard di sicurezza.
A differenza di quanto avviene in ospedale, la donna in casa non deve seguire un protocollo standardizzato, ma può scegliere le posizioni più comode, camminare o meno durante il travaglio; ed è ancora la donna a decidere chi deve essere presente, se solo il suo compagno o altri parenti.
Un’ostetrica a domicilio segue la partoriente passo dopo passo, ed è sempre al suo fianco pronta a intervenire seguendo le esigenze della donna. Chi ha provato il parto naturale in casa, lo descrive come un’esperienza magica, ma non può e non deve essere improvvisato. Quando la coppia decide di far nascere il bambino in casa, deve contattare l’ostetrica al massimo al 7°
mese; lei seguirà la partoriente fino al momento del parto dandole consigli, indicazioni, o semplicemente rassicurando la futura mamma se è impaurita o agitata. Dopo il parto, l’ostetrica farà i primi controlli di routine, e solo in un secondo momento interverrà il pediatra per una visita dettagliata al bambino.
Uno dei vantaggi di partorire in casa rifiutando il parto medicalizzato in ospedale, è evitare la somministrazione di routine di medicinali spesso inutili. Un esempio è dato dal methergin, un farmaco usato per facilitare il distacco della placenta e ridurre l’emorragia, un farmaco che in molti ospedali somministrano a tutte le partorienti, mentre nel parto in casa vi si ricorre solo se strettamente necessario.
Parto naturale in casa, limiti. Sebbene partorire in casa doni una dimensione magica a un evento già di per sé straordinario, bisogna tener conto di alcuni limiti. La donna non può partorire in casa se la gravidanza è durata meno di 37 settimane o più di 42 settimane; non si può indurre il travaglio e si deve essere pronti a raggiungere l’ospedale se il travaglio non procede o se si ritiene necessario un taglio cesareo; in casa non è possibile fare l’epidurale. Infine non può partorire a casa una donna che ha avuto un precedente cesareo o se il feto è in posizione podalica.
Come prepararsi al parto naturale in casa. Una volta che la donna ha deciso di partorire a casa, deve pensare a poche cose ma fondamentali: contattare l’ostetrica entro il 7° mese, essere sicura di poter raggiungere l’ospedale in 30 minuti al massimo, avere a disposizione l’acqua calda, preparare teli di cotone, lenzuola pulite e una coperta morbida per avvolgere il neonato. Al resto penseranno la natura e l’ostetrica, una professionista sempre presente e pronta a intervenire.
Per ulteriori approfondimenti sul parto naturale in casa, consigliamo di leggere l’articolo del Dr Giorgio Giovanni Cezza sui benefici del parto tra le mura domestiche.