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Paura dello sporco: che fare?

Rupofobia paura della polvere
Rupofobia, la paura della polvere - Fotolia






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Tempo fa abbiamo parlato della rupofobia, la paura della polvere che ossessiona chi ne soffre a tal punto da condizionare pesantemente tutti gli aspetti della vita. Oggi approfondiamo la tematica e pubblichiamo l’articolo della Dott.ssa Chiara Lukacs Arroyo riguardante questo disturbo ossessivo-compulsivo.
 
La paura dello sporco è un disturbo ossessivo-compulsivo che si chiama rupofobia. Chi ne è affetto prova una paura intensa, persistente e irrazionale anche solo al pensiero di un possibile contatto con lo sporco. La persona rupofobica tende ad assumere una serie di comportamenti che limitano la sua paura: pulisce la casa e gli altri oggetti di uso quotidiano in modo scrupoloso e con detergenti e disinfettanti, si lava continuamente le mani, usa guanti e grembiuli ogni volta che entra in contatto con lo sporco e quando suo malgrado non può evitarlo, sperimenta intenso disagio e ansia fino a provare, nei casi più gravi, veri e propri attacchi di panico. Spesso è la stessa persona a ritenere infondate o eccessive le proprie ossessioni, anche se in alcuni casi l’ansia è così intensa da non rendersene conto.

 

I sintomi della rupofobia sono:

 

Ossessione di contaminazione: insistente timore si ammalarsi dopo un contatto con germi o sostanze tossiche
Disgusto: il contatto con determinate sostanze e con lo sporco genera repulsione e rifiuto
Rituali di pulizia, lavaggio e disinfezione continui: per sentirsi tranquilli rispetto alla possibilità di un contagio e per liberarsi dalla sensazione di disgusto, la persona rupofobica tende a detergere continuamente qualsiasi cosa. Questi rituali coinvolgono anche i familiari che sono costretti ad evitare luoghi contaminati e a lavarsi più del necessario
Superstizione: chi soffre di rupofobia crede che potrà controllare l’andamento di certi eventi solo con una serie di comportamenti, come ripetere una certa azione un tot numero di volte
Evitare lo sporco: le situazioni che possono avere a che fare con lo sporco o la contaminazione vengono costantemente temute e evitate
Ipocondria: la paura di essere colti da ansia e palpitazioni induce il paziente a sottoporsi a ripetute visite dai medici, e i timori restano nonostante le rassicurazioni
Mania di controllo e perfezionismo: la rupofobia causa grave disagio, e i rituali di pulizia interferiscono con le normali abitudini della persona e con la vita lavorativa, scolastica, sociale e affettiva. Nei casi più gravi si possono passare talmente tante ore al giorno a compiere dei rituali contro lo sporco che la persona non è più in grado di svolgere alcuna attività lavorativa o la realizza in modo discontinuo.
Cronicizzazione: se non si cura in modo adeguato, la rupofobia può condizionare per sempre ogni aspetto della vita.

 

Il trattamento della rupofobia prevede l’adozione di tecniche cognitive e comportamentali basati innanzitutto sull’esposizione, come accade per i disturbi d’ansia. Una prima forma di esposizione è quella che avviene in immaginazione, quando si chiede al paziente di visualizzare mentalmente la scena che genera ansia. Gli esercizi prevedono la creazione di una scala di situazioni che generano ansia e che saranno affrontate attraverso gli esercizi di immaginazione partendo dalla quella che dà meno disturbo.

 

Dal punto di vista comportamentale, la tecnica più indicata per la cura del disturbo ossessivo-compulsivo è l’esposizione con prevenzione della risposta. La terapia consiste nell’esporre il paziente il pensiero all’immagine o all’evento temuto in modo graduale affinché resista all’impulso di compiere il rituale. Lo psicoterapeuta, per esempio, chiede al paziente di toccare una superficie impolverata resistendo dal lavarsi subito e ripetutamente. Questa graduale esposizione avviene in modo tale che il paziente non avverta un disagio eccessivo e ingestibile, inoltre il terapeuta non forzerà nessun esercizio che non sia stato prima concordato.

 

Con la graduale esposizione e nel corso del trattamento, sotto la guida del medico il paziente sperimenta che l’ansia si placa anche senza eseguire i rituali. Il trattamento psicoterapeutico della rupofobia permette sia una risoluzione del sintomo, sia una ristrutturazione cognitiva dei pensieri distorti e dei meccanismi mentali che sono alla base del disturbo, come l’eccessivo senso di responsabilità, la smisurata importanza attribuita ai pensieri, la sovrastima della possibilità di controllare i propri pensieri, l’esagerato controllo sulle proprie emozioni, e il timore di essere colpevoli di eventuali catastrofi a causa di disattenzioni o errori.


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