Per ogni caso di abuso su minori portato alla ribalta ce ne sono potenzialmente altri dieci che restano silenti nell’ombra. I segni della violenza fisica e psicologica sui bambini sono evidenti per un periodo limitato ma restano indelebili nella personalità e si presentano in modi poco riconoscibili a un occhio non esperto.
Rete anti abuso e pediatri sentinella
Il primo network antiabuso minorile al mondo è formato da pediatri appositamente formati attraverso un corso in ogni regione d’Italia in cui, personale esperto, istruirà i pediatri sentinella su quali siano i sintomi della violenza infantile.
È la risposta di SIP – Società Italiana di Pediatria – Federazione Italiana Medici Pediatri, Associazione Ospedali Pediatrici Italiani e Telefono azzurro a una realtà che coinvolge ogni anno 70-80mila minori italiani.
La rete antiabuso prevede la presenza, su tutto il territorio italiano, di pediatri referenti dei colleghi che sono tenuti a segnalare sospetti e casi acclarati di abuso infantile. Uno dei segnali di pericolo è la prolungata astensione dal controllo pediatrico: nel 69% dei casi le violenze si consumano in casa o per mano di famigliari, un genitore difficilmente porterà dal pediatra il bambino abusato, per questo è necessario adottare nuove norme, come l’obbligo di un richiamo alla famiglia per una periodica visita di controllo.
Violenze sui minori: conseguenze immediate e nel tempo
Per violenza s’intende non solo l’abuso sessuale ma anche il mancato sostegno famigliare, la trascuratezza nelle attenzioni e cure mediche, la cattiva nutrizione. Ognuna di queste voci rappresenta un sicuro rischio per lo sviluppo fisico, intellettivo ed emotivo del bambino. Pietro Ferrara, responsabile del progetto per SIP, avverte che “le bambine che hanno subito più di due episodi di violenza nell’infanzia hanno un maggior rischio di tumore già prima dei 50 anni. Anche l’aspettativa di vita scende, perché il maltrattamento crea uno stress biochimico con sofferenza generale; la probabilità di obesità è del 35 per cento più alta, specifiche aree cerebrali si riducono del 57 per cento. Purtroppo in caso di abusi abbiamo la famiglia “contro”: poiché spesso le violenze si consumano in casa, i genitori coprono il problema”.