Ogni anno nel mondo nascono circa tredici milioni di bambini prematuri, che cioè vengono al mondo prima della 37a settimana di gestazione, termine naturale della gravidanza.
Il dato è preoccupante sia per la salute dell’infante che per i rischi connessi al parto prematuro. La SIN (Società Italiana di Neonatologia) e l’associazione Vivere onlus hanno promosso per il 17 novembre 2012 la Giornata Mondiale del neonato prematuro per informare circa le cause, i rischi e le conseguenze legate al parto prematuro.
Il parto prematuro può essere facilitato da diabete, ipertensione, anomalie dell’utero, parto gemellare, o dall’età avanzata della donna (over 38 anni); il parto prematuro si può evitare osservando un corretto stile di vita senza vizi come tabagismo, alcolismo e tossicodipendenza. Detto ciò, quasi sempre la famiglia non sa come affrontare una nascita che avviene prima della fine della gravidanza, per questo è necessaria la corretta informazione a riguardo.
Il pediatra e il neonatologo restano due figure di riferimento per mamma e bambino sin dal momento del parto, ma dopo una nascita prematura manca un programma di sostegno per la famiglia. L’obiettivo della Giornata Mondiale del neonato prematuro è anche quello di far sentire le future mamme meno sole, e diffondere il testo del Manifesto dei diritti del bambino nato prematuro promosso da Vivere onlus contenente i principi e i diritti inalienabili del neonato.
Il presidente della SIN, il Dr Costantino Romagnoli, lancia un appello alla responsabilità sociale e medica: “La medicina è in grado di prevenire in molti casi i parti pretermine, ma educare alla prevenzione è determinante per difendere la qualità della vita e ridurre i costi della spesa sanitaria.“ È con questo augurio che il 17 novembre 2012 si svolgerà la Giornata Mondiale del neonato prematuro.
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