L’Italia detiene il record europeo di parti cesarei, ben il 35,5% del totale. Il parto cesareo è un taglio chirurgico che permette al bambino di nascere grazie a un’incisione addominale trasversale nel ventre materno, un vero e proprio intervento chirurgico causa di stress fisico e psichico per bebè e neomamma.
Si ricorre al parto cesareo quando il parto naturale può essere rischioso a causa di determinate patologie o complicanze, oppure particolarmente difficile per la dimensione del bambino rispetto alla grandezza del bacino materno.
Osservando l’aumento del ricorso al cesareo, i ricercatori austriaci dell’Università di Vienna si sono chiesti perché questo accada e sono giunti alla conclusione che il parto cesareo influisce sull’evoluzione della specie. Com’è possibile?
Fino a circa 100 anni fa, era frequente morire di parto specie se la testa e il corpo del bambino erano più grandi del canale del parto. Il risultato era una vera e propria selezione naturale per cui nascevano solo bambini più piccoli che attraversavano senza difficoltà il canale di parto. Il progredire della ricerca medico-scientifica ha permesso la definizione di un protocollo per agire laddove non riesce il parto naturale: il taglio cesareo. Ciò ha consentito anche alle donne con bacino stretto di sopravvivere al parto di bambini grandi.
Il ricercatore Philipp Mitteroecker del dipartimento di Biologia dell’Università di Vienna commenta questo dato di fatto dicendo che grazie all’intervento chirurgico del parto cesareo sono nati bambini più grandi, più forti e più sani che, essendo sopravvissuti a differenza di quanto sarebbe accaduto in passato, a loro volta trasmetteranno il proprio patrimonio genetico ai figli. Ciò vuol dire che nasceranno bambini sempre più grandi e che il parto cesareo aiuterà sia la mamma che il bebè senza mai sostituirsi al parto naturale.