Home Comitato medico scientifico

Più informazione
più salute

SUGGERIMENTI Ricerca Nascondi suggerimenti
  • HOME
  • Blog
  • Phubbing: la dipendenza da internet fa ignorare le persone

Indietro

Phubbing: la dipendenza da internet fa ignorare le persone

Phubbing
Phubbing






vota


Phubbing è un neologismo dato dall’unione di due parole: phone e snubbing. Letteralmente si può tradurre ignorare gli altri per dedicarsi al telefono, un fenomeno presente ormai da anni e che non accenna ad arrestarsi grazie anche a tablet e altri dispositivi elettronici che convivono con lo smartphone.

 

Come si comporta chi è affetto da phubbing? Situazioni piacevoli come una cena tra amici o una serata di coppia possono trasformarsi in occasioni di scontro e malessere se l’altra persona è così attenta a controllare le notifiche dei social network, le e-mail e le chat su WhatsApp da ignorare del tutto il partner o l’amico lì presente in carne e ossa.

 

Questo atteggiamento è considerato normale perché molto diffuso, eppure ci sono personali campanelli d’allarme che devono mettere in guardia dall’accettazione sociale del phubbing. Essere incapaci di mettere da parte lo smartphone o il tablet è sintomo di una forte dipendenza da internet, al punto da sentirsi soli, imbarazzati e ansiosi se non è possibile controllare compulsivamente i social network e qualsiasi altro sito online.

 

Le conseguenze del phubbing sono chiare per chi ne è affetto ma anche per chi lo subisce: frustrazione, insoddisfazione, malessere sono solo alcuni dei disagi manifestati da chi ha un partner vittima di phubbing. Il che spiega la frequenza di litigi e separazioni, specie tra gli adolescenti.

 

Perché è difficile dire basta al phubbing? Perché è una dipendenza, e come tale richiede la consapevolezza delle conseguenze negative tra i rapporti di coppia e sociali, e in alcuni casi anche quello di uno psicologo. D’altra parte, anche la vittima indiretta del phubbing fatica a interrompere il circolo vizioso di negatività: il senso di esclusione porta a isolarsi o a trovare consolazione su internet.

 

Un articolo scritto da James Roberts e Meredith David e pubblicato su Computers in Human Behavior testimonia fino a che punto si possa arrivare a trascurare qualsiasi situazione sociale per dedicarsi al proprio telefono.


Nessun commento inviato


Lascia un commento

Comment form Prima di commentare leggi le Avvertenze di rischio e delle Condizioni d'uso del sito, è necessario prenderne visione

 Con l'inserimento dei miei dati dichiaro di aver preso visione delle Avvertenze di Rischio  e del Trattamento dei dati.
*



Tutti i campi (*) sono richiesti




lascia la tua e-mail per ricevere aggiornamenti e notizie



Desidero ricevere comunicazioni promozionali e newsletter da parte di ABCsalute s.r.l. come specificato all' art.3b


   Iscriviti alla Newsletter   
Grazie per esserti registrato alla newsletter di ABCsalute.it

ABCsalute S.r.l. ora axélero S.p.A. Copyright 2009 - 2024 ©Tutti i diritti riservati - C.F./Partita IVA IT 07731860966
Sede Legale: via Cartesio, 2 20124 Milano - Cap. Soc. € 68.000,00 i.v - R.E.A. Milano n. 1978319 - N.Telefono +39 02 83623320 - info@axelero.it

Aggiornato al 18/07/2024 - Il sito si finanzia con gli abbonamenti dei medici inserzionisti e non riceve finanziamenti dalla pubblicità o dalla visualizzazione di contenuti commerciali.
Il contenuto editoriale del sito non è influenzato dalle fonti di finanziamento.