Il piede piatto è una delle problematiche infantili più diffuse, tant’è che in ortopedia pediatrica quello per la soluzione del piede piatto figura tra gli interventi più richiesti.
Cos’è il piede piatto? Non si può parlare di una vera e propria patologia pediatrica, bensì di una conformazione fisica che potrebbe comportare dei problemi con l’avanzare dell’età. Noi nasciamo con i piedi piatti: se osservate con attenzione i piedini di un neonato, noterete che a parte tanto grasso che lo rende quasi tondo, la pianta è piatta. Questa è una condizione normale fino ai 5-6 anni di età, quando il grasso sottocutaneo si affina e la pianta si modella creando i tre archi plantari. La formazione della corretta forma plantare si assesta intorno ai 7-10 anni.
Se il piede piatto persiste oltre i 10 anni, allora si può parlare di un problema serio da affrontare quanto prima. Come abbiamo detto, il piede piatto non è una malattia debilitante nell’immediato, ma una condizione fisica che potrebbe causare numerosi problemi nell’età adolescenziale e adulta. Tra le conseguenze del piede piatto non curato ci sono l’artrosi della caviglia, l’alluce valgo, il valgismo delle ginocchia, l’accentuarsi della lordosi lombare, problematiche che investono non solo il piede ma tutto l’apparato scheletrico che gli arti inferiori sostengono.
Cause. Il piede piatto è naturale fino ai 6 anni circa, ma se verso i 10 anni non si è ancora verificata la formazione del corretto arco plantare, vuol dire che ci sono delle cause che lo hanno determinato. Il più delle volte, il piede piatto è dovuto a una predisposizione genetica e spesso l’unica soluzione è l’intervento chirurgico; altre volte sono i genitori a favorire la formazione del piede piatto, per esempio facendo indossare troppo presto le scarpe al bambino, e usando scarpe con la suola dura che non permette al piede di avere un’aderenza diretta con il pavimento e dunque la possibilità di modellare la pianta in modo naturale.
Cure. I trattamenti per la cura dei piedi piatti variano in base alla gravità della situazione. Vediamo di seguito i metodi più utilizzati:
- calcagno stop: viene inserita una piccola vite nell’osso della caviglia (astragalo), in modo che la parte tondeggiante della vite si opponga alla pronazione del calcagno e faccia risalire la volta plantare;
- plantare ortopedico;
- endortesi: è una sorta di protesi interna che agisce sul calcagno, ne migliora il movimento e favorisce la formazione degli archi plantari;
- cinesiterapia: consiste in una serie di esercizi mirati a rieducare la funzionalità del piede e a favorirne la corretta conformazione fisica.
Questi mostrati sono solo tre degli interventi possibili per la correzione del piede piatto, e l’ortopedico pediatrico è il solo a poter valutare la terapia più appropriata in base all’entità del problema.
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Per saperne di più sul piede piatto consulta gli editoriali dell’Associazione Italiana Podologi