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Priapismo: cosa causa il prolungamento dell’erezione








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Articolo aggiornato il 16 marzo 2017

 

Il priapismo è un disturbo doloroso, pericoloso e imbarazzante nell’uomo perché determina un prolungamento dell’erezione oltre le 4-6 ore. Il nome del disturbo si deve a Priapo, il dio della fertilità, rappresentato sempre con un’erezione esagerata.

 

Si distinguono due tipi di priapismo: a basso flusso o venoso e ad alto flusso o arterioso. Nel primo caso, l’irrigidimento esteso dell’organo genitale maschile è causato dal mancato deflusso del sangue venoso dal pene, una condizione a cui si associa l’assenza di ossigeno e la formazione di necrosi per ristagno ematico. In genere, il priapismo a basso flusso si riconosce dal fatto che il pene è totalmente rigido eccetto il glande. Il priapismo ad alto flusso, invece, è la conseguenza di un abnorme afflusso di sangue nelle pareti cavernose del pene dovuto, nella maggioranza dei casi, alla rottura di un’arteria dell’organo. Si riconosce perché il pene appare molto caldo ma non necessariamente troppo rigido.

 

Che sia a basso o alto flusso, l’eccessivo prolungamento dell’erezione non è collegato a un desiderio sessuale né alla stimolazione erotica.

 

Nel 35% dei casi il priapismo è detto idiopatico perché la causa sconosciuta. Nei restanti casi, è dovuto a malattie del sangue, anemia falciforme, mieloma, talassemia, leucemia, abuso di droghe e alcol, lesioni al midollo spinale, abuso di farmaci vasodilatatori come il Viagra, anticoagulanti.

 

Se non curato in tempi brevi, il priapismo può degenerare fino a provocare trombosi, ischemia, amputazione del pene in seguito a cancrena e disfunzione erettile. Per evitare tutto ciò è indispensabile rivolgersi a un urologo-andrologo esperto entro poche ore dalla comparsa del disturbo. Il medico, infatti, interviene con lo svuotamento del pene dal sangue coagulato e prosegue con la somministrazione di farmaci che annullano l’erezione. In caso di priapismo venoso, inoltre, procede con la chiusura dell’arteria cavernosa rotta. Se queste operazioni non bastano, si passa all’intervento chirurgico per ripristinare le normali condizioni del pene e, a seconda del caso, l’urologo prescrive una terapia per agire direttamente su ciò che causa il prolungamento dell’erezione.

 

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Chiedi un parere ai medici di ABCsalute

Dr Giuseppe Campo
Dr Mario De Siati
Dr Pierluigi Izzo


1 commento

  1. enrico ha detto:

    Buongiorno, da un paio di giorni ho un lieve dolore al pene, sono andato a vedere su internet e ho trovato la correlazione al disturbo da priapismo.
    è vero che circa una settimana fa ho avuto varie erezioni perché ho conosciuto una persona che mi eccitava particolarmente sia durante i rapporti,sia solo pensando a lei.
    Nel frattempo devo ammettere che ho assunto cocaina (sniffata) ed ho poi visto che questo può aver contribuito al disturbo.
    Ora la mia attività sessuale si è stabilizzata, non ho più frequenti erezioni e ho smesso di usare droghe ma è sopraggiunto questo fastidio e consultando diagnosi e cure su internet mi sono un po preoccupato.
    Cosa posso fare?è grave? Passerà da solo?
    Faccio presente che ho 50 anni e non ho mai avuto nessuna malattia venerea e nessun disturbo del genere.
    Vi ringrazio pregando di rispondermi al più presto.
    Arrivederci.


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