Pubblichiamo un articolo a cura dell’andrologo e urologo Dott. Andrea Militello in merito alla prostatite.
Con il termine prostatite s’intende una infiammazione o infezione della ghiandola prostatica. Quest’ultima ha la grandezza e la forma di una castagna, è posta sotto la vescica e attraversata dall’uretra e dai dotti eiaculatori. Insieme alle vescicole seminali, epididimo e testicolo forma le vie seminali dell’uomo.
Per la sua posizione strategica, possiamo ben capire come facilmente la prostata possa contaminarsi per infezioni da germi provenienti dall’esterno attraverso l’uretra o dall’interno tramite l’intestino.
In quante forme può manifestarsi la prostatite? La prostatite può essere acuta, cronica, batterica e non batterica.
La prostatite acuta batterica, pur essendo la forma più aggressiva per il paziente, è paradossalmente quella più facile da curare. Individuato il germe responsabile dell’infezione, il medico prescrive una terapia antibiotica mirata sulla base dell’antibiogramma.
La prostatite batterica cronica è la conseguenza di una prostatite curata male o trascurata. A tale stadio, l’infezione prostatica richiede strategie mirate a debellare il germe ormai insidiatosi negli acini ghiandolari e nelle vescicole seminali.
Le prostatiti abatteriche sono invece quelle forme di tipo essenzialmente congestizio/infiammatorio. Spesso ne sono colpiti uomini che per lavoro o per sport sollecitano spesso il perineo: tassisti, guidatori di mezzi, ciclisti, motociclisti; oppure uomini affetti da ostruzione urinaria con conseguente presenza di un residuo urinario post minzionale in vescica, spesso causa di processi irritativi.
La prostatite è una malattia tipica sia del giovane sessualmente attivo che dell’uomo affetto da patologia ostruttiva.
Come si esegue la diagnosi di prostatite? La diagnosi solitamente consiste nella classica esplorazione rettale con ecografia vescico prostatica sovrapubica e trans rettale e una valutazione della performance urinaria tramite esame uroflussometrico. Nelle sospette forme batteriche è obbligatorio eseguire una spermio coltura e talvolta un tampone uretrale.
Qual è la terapia indicata per la cura della prostatite? La terapia medica si avvale dell’uso di antibiotici, spesso fluorchinolonici, sulla base dell’antibiogramma e di sostanze naturali decongestionanti per la ghiandola: serenoa repens, semi di zucca, beta sistosterolo.
Oltre a quelle fin qui presentate, ci sono forme di prostatite non meglio identificate e difficilmente curabili con complicanze che possono ripercuotersi su altri organi: intestino, uretra, pavimento pelvico. In questi casi, le terapie in spaziano dalla neuro modulazione alla riabilitazione della muscolatura pelvica fino alla normalizzazione della funzione intestinale.
Per ulteriori approfondimenti, contatta il Dott. Andrea Militello.