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Quali sono le più diffuse malattie sessualmente trasmissibili?

Malattie sessualmente trasmissibili
Malattie sessualmente trasmissibili






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Pubblichiamo un articolo a cura dell’andrologo e urologo Dott. Andrea Militello in merito alle malattie sessualmente trasmissibili (MST).

 

Le malattie sessualmente trasmissibili (MST) sono rappresentate da un vasto gruppo di malattie di natura infettiva diffuse a livello globale e spesso responsabili di sintomi più o meno acuti o cronicizzati su milioni di persone al mondo ogni anno, il che  comporta la necessità di ingenti spese sanitarie.

 

Nella vecchia clinica erano individuate come malattie veneree, poi come malattie sessualmente trasmissibili e oggigiorno si definiscono come infezioni sessualmente trasmissibili (IST).

 

Quali sono le maggiori MTS? Per rispondere a questa domanda, riportiamo un elenco redatto dal Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell’Istituto superiore di sanità.

 

Oggi riconosciamo oltre 30 diverse specie patogene responsabili di IST che è possibile dividere in 5 gruppi: batteri, virus, protozoi, funghi ed ectoparassiti.

Batteri

  • Neisseria gonorrhoeae (gonorrea o infezione gonococcica).
  • Chlamydia trachomatis (infezioni uro-genitali, anorettali e faringee da clamidia).
  • Chlamydia trachomatis (sierotipi L1, L2, L3) (linfogranuloma venereo).
  • Treponema pallidum (sifilide primaria, secondaria e latente, sifilide neonatale).
  • Haemophilus ducreyi (cancroide o ulcera venerea).
  • Klebsiella (Calymmatobacterium) granulomatis (granuloma inguinale).
  • Gardnerella vaginalis, Mycoplasma hominis, Ureaplasma urealyticum, Streptococco di gruppo B, Stafilococco aureus (infezioni batteriche non gonococciche e non clamidiali).

 

Virus

  • Virus dell’immunodeficienza umana (infezione da Hiv/Aids).
  • Herpes simplex virus di tipo 2 e di tipo 1 (herpes genitale).
  • Papillomavirus umano (Infezione cervicale, condiloma genitale, cancro della cervice uterina, della vulva, della vagina, dell’ano e del pene).
  • Virus dell’epatite B e C (epatite, cirrosi, epatocarcinoma).
  • Cytomegalovirus (infezioni a carico di cervello, occhio, apparato gastrointestinale).
  • HHV-8 (sarcoma di Kaposi).
  • Pox virus (mollusco contagioso).

 

Protozoi

  • Trichomonas vaginalis (uretrite e vaginite).

 

Funghi

  • Candida albicans (vulvovaginite nella donna; balanopostite nell’uomo).

 

Ectoparassiti

  • Phtirus pubis (pediculosi del pube).
  • Sarcoptes scabiei (scabbia).

 

Come avviene il contagio da infezioni sessualmente trasmissibili? Le vie di diffusione sono molteplici: attraverso qualsiasi modalità di rapporto sessuale – orale, vaginale, anale – ed eventuale contatto con i liquidi organici potenzialmente infetti come saliva, secrezioni vaginali, sangue, liquido seminale. Ci sono altre modalità di trasmissione non legate al rapporto sessuale, come per esempio il contatto con il sangue attraverso trasfusioni, siringhe, piercing, ecc. o talvolta nel passaggio madre-feto durante la gravidanza, il parto o l’allattamento.

 

La diffusione vede tipicamente colpire nelle fasi iniziali gruppo di soggetti ad alto rischio e con alta frequenza di rapporti sessuali per diffondersi poi a un gruppo a rischio minore che a sua volta si affaccia alla popolazione generale.

 

Ci sono sintomi che permettono di riconoscere le malattie sessualmente trasmissibili? Spesso il quadro clinico non è univoco. Sempre prendendo spunto dal Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell’Istituto superiore di sanità, possiamo considerare abbastanza tipici questi segni:

  • Dolore pelvico.
  • Prurito e/o lesioni di qualunque tipo nella regione dei genitali, dell’ano, o della bocca.
  • Necessità di urinare spesso.
  • Dolore o bruciore durante l’emissione dell’urina.
  • Dolore e sanguinamento durante o dopo il rapporto sessuale.
  • Infezioni oculari neonatali (specie congiuntiviti).

 

Per eseguire una diagnosi è indispensabile rivolgersi allo specialista infettivologo in primis, andrologo, dermatologo, ginecologo che richiederà gli esami ematici per la ricerca dei principali markers delle malattie infettive. Per il paziente maschio, gli esami aggiuntivi spesso richiesti sono: tampone uretrale e spermi coltura per la ricerca di germi comuni, chlamydia, Gonococco, candida. Sulla base dell’antibiogramma sarà poi molto semplice instaurare una terapia mirata.

 

Come si prevengono le IST? La prevenzione delle Infezioni sessualmente trasmissibili è data da semplici regole comportamentali come quelle diffuse dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per il sesso sicuro:

  1. Usare sempre il preservativo durante il rapporto sessuale, specialmente con nuovi partner appena conosciuti.
  2. Avere un basso numero di partner.
  3. Scoprire insieme che il sesso non è solo un atto penetrativo.
  4. Evitare pratiche violente spesso causa di microlesioni.
  5. Usare un lubrificante per i rapporti anali, poiché la mucosa anale non è lubrificata e vi è un maggior rischio di lacerazioni.
  6. Evitare il rapporto sessuale in presenza di ulcerazioni o secrezioni non giustificabili.
  7. Non ingoiare fluidi corporei.
  8. Informare sempre il proprio partner nel caso venga diagnosticata una MST.

 

Ricordo inoltre che l’uso del web è fondamentale e importantissimo per orientarsi, ma diventa poi obbligatorio confrontarsi con uno specialista il quale ha un’esperienza annuale e quotidiana che gli permette di coniugare l’informazione con l’esperienza e la praticità.

 

Per ulteriori approfondimenti, contatta il Dott. Andrea Militello.


2 commenti

  1. Dr . Andrea Militello - Urologo ha detto:

    Salve e grazie per il suo contributo. Per quanto riguarda i miei limiti culturali in qualità di andrologo non posso che confermarle il fatto che l’infezione da chlamydia non trattata può essere raramente causa di ipofertilità, maschile e femminile. L’infezione da HPV è frequentissima, ma non tutti sviluppiamo poi la malattia, ossia la condilomatosi. Personalmente faccio fare sempre alla paziente almeno la spermicoltura per germi comuni, chlamidia con pcr, e screeneng HPV. Per quanto riguarda gli aspetti più clinici onestamente preferisco lasciar rispondere a un bravo e competente infettivologo. La ringrazio nuovamente.

  2. perplesso ha detto:

    Ho avuto una esperienza che mi ha fatto vacillare ogni fiducia nei confronti della classe medica: una delle due amiche con cui ho rapporti ha contratto la clamidia, evidenziando che non è stata né esclusiva né attenta come pensava, comunque ho fatto terapia antibiotica e dopo 15 giorni farò analisi come mi è stato consigliato. Ma sono totalmente insoddisfatto dal comportamento di tutti i medici con cui ho avuto contatti: il medico di famiglia mi ha detto che dopo la terapia l’infezione è certamente eliminata e non è necessario fare esami, sul tipo di esame da fare poi, è stato vago, non attribuendo all’esame del sangue una maggior sicurezza rispetto a quello delle urine. In MTS poi mi hanno scritto una ricetta rossa da presentare in prenotazione analisi, sulle urine, dicendo che si tratta di una infezione batterica come il raffreddore, come se non ci fosse un rischio sessuale, e comunque minimizzando il fatto che, essendo asintomatica, se non si fanno analisi (che loro non mi hanno mai fatto né consigliato in precedenza) si può contagiare il mondo senza nemmeno rendersene conto. Aggiungo che non scoprire la malattia mi risulta possa portare alla sterilità se non peggio, e questo non mi sembra trascurabile.
    Documentandomi ho scoperto che anche il papilloma virus è asintomatico e si può esserne portatori sani, quindi le analisi andrebbero consigliate a tutti, mentre né MTS che AVIS fanno questi controlli di routine a chi si presenta. Non ho parole…


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