Passano gli anni e le mode, ma tra i regali di Natale quelli più desiderati restano i dispositivi tecnologici, specie tablet e smartphone. Ciò che manca è un uso consapevole di questi strumenti per proteggere la salute di occhi, collo e mani.
La luce blu dei dispositivi elettronici danneggia la vista.
Gli schermi di tablet, smartphone e televisione emettono un’alta concentrazione di luce blu che oltre a provocare insonnia stressa l’occhio al punto da generare malessere diffuso. Durante il giorno si può limitare l’esposizione alla luce blu usando lenti schermate con l’apposito antiriflesso, mentre la sera è buona abitudine andare a letto senza dispositivi elettronici così da addormentarsi con facilità e senza mal di testa.
Se proprio non se ne può fare a meno, bisogna creare una condizione di luce ideale per consultare tablet e smartphone. L’illuminazione dev’essere diffusa e mai localizzata sul dispositivo per evitare che la pupilla si allarghi e restringa troppe volte in breve tempo affaticando la vista. E sappiamo bene che gli occhi stanchi e doloranti sono tra le principali cause di mal di testa e senso di nausea.
Consultare lo smartphone a testa bassa fa male al collo.
Basta fermarsi un minuto a osservare la gente camminare in strada per accorgersi che sono davvero pochi coloro che tengono la testa alta sulle spalle, mentre la maggior parte delle persone cammina piano e a passi larghi per bilanciare il peso della schiena curva in avanti e la testa piegata verso il basso per scrivere camminando. È una postura che ha destato la curiosità di numerosi ricercatori che si sono chiesti qual è l’impatto dei dispositivi elettronici sulla nostra schiena, collo e testa. I risultati sono scoraggianti: aumenta la cifosi, specie tra gli adolescenti, i tendini delle scapole si chiudono per la mancata abitudine a tenere le spalle dritte, il collo è dolorante perché sopporta tutto il peso della testa.
L’unica soluzione è allenarsi ad alzare le braccia per portare il tablet o lo smartphone davanti agli occhi senza abbassare la testa e incurvare la schiena. All’inizio sembrerà strano ma ne trarrà giovamento la salute, anche degli occhi.
La digitazione compulsiva causa l’infiammazione del tendine del primo dito.
Negli ultimi anni si è assistito a un aumento del dito a scatto e dell’infiammazione del tendine del primo dito. La ragione risiede nell’uso esagerato di smartphone e tablet che costringe a digitare velocemente sulla tastiera. Nei casi più gravi è necessario intervenire chirurgicamente, ma se si agisce in tempo si può proteggere la salute delle mani usando un tutore o, meglio, limitando l’uso degli i-device.