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Salute degli anziani a rischio per carenze nutrizionali

Salute degli anziani: alimentazione sbagliata
Salute degli anziani: alimentazione sbagliata - Fotolia






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Gli anziani mettono a rischio la propria salute mangiando cibi scaduti o non adatti al loro fabbisogno nutrizionale.

 

Il legame tra alimentazione e salute è una verità ormai conclamata e scientificamente provata, eppure i comportamenti sbagliati a tavola sono ancora così diffusi da mettere a rischio la nostra salute, specie quella degli anziani.
Nel contesto della Giornata per la ricerca, evento promosso da Expo 2015, l’Università Cattolica di Roma ha condotto uno studio su 200 persone over70 per evidenziare la relazione tra il cibo e le malattie legate all’invecchiamento. Si è così scoperto che il 34,8% degli anziani partecipanti allo studio segue i consigli di medici dietologi e nutrizionisti, il 15,4% si affida al medico di famiglia e ben il 49,8% ha comportamenti alimentari sbagliati e pericolosi.

 

Cibo scaduto e scarsa qualità

Sulle tavole degli anziani ci sono ogni giorno alimenti poco salutari, non adatti al proprio fabbisogno energetico e nutrizionale e, in molti casi, i cibi sono scaduti. Si tratta di abitudini alimentari errate dovute a noncuranza, a scarsa disponibilità economica e a consigli sbagliati. La maggior parte degli anziani coinvolti nella ricerca ha infatti dichiarato di mettere in pratica le indicazioni alimentari sentite in televisione che, spesso, sono generiche e non mirate al caso specifico.

 

Si tratta di un dato preoccupante perché il cibo influenza le prestazioni cognitive, determina la salute cellulare, ossea e di ogni singola parte del nostro organismo a qualsiasi età. Durante l’invecchiamento l’alimentazione svolge un ruolo decisivo per la prevenzione, il trattamento e la cura delle patologie tipiche della vecchiaia, per cui nutrirsi male significa creare le condizioni ideali a favorire disturbi anche importanti. Per esempio, una dieta non adeguata facilita il propagarsi delle infiammazioni che sarebbero all’origine di alcune malattie degenerative.

 

La ricerca dell’Università Cattolica di Roma mira a individuare quali cibi in particolare determinano i processi di deterioramento cognitivo-cerebrale e quali, al contrario, rappresentano una fonte di nutrienti tali da contrastare le infiammazioni e assicurare un’azione protettiva e anti-aging per cervello, muscoli e ossa. L’obiettivo è definire una dieta modello su misura delle esigenze degli anziani per mangiare bene e invecchiare in buona salute.


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