Epistassi o rinorragia sono due termini che indicano la perdita di sangue dal naso. Si tratta di un fenomeno frequente tra i bambini, più raro tra gli adulti e, nella maggior parte dei casi, si risolve in breve tempo.
La fuoriuscita di sangue dalle narici dipende dalla rottura dei capillari che rivestono le pareti interne del naso. Sono capillari particolarmente delicati e sottili, tant’è che nei bambini si rompono a seguito di raffreddore, sbalzi di temperatura e per l’abitudine di mettere le dita nel naso.
L’epistassi si verifica anche tra gli adulti, ma in questo caso può dipendere da un forte trauma cranico, una brutta caduta o da cause patologiche come diabete, ipertensione, deficienze vitaminiche e varie malattie infettive.
Per bloccare la rinorragia legata a motivi patologici, è necessario rivolgersi al medico che indica anche una terapia per curare la causa dell’epistassi.
In caso di episodi accidentali quali quelli dei bambini, invece, si interviene in modo semplice ma repentino. Si fa sedere la persona con epistassi in modo da avere la testa inclinata in avanti, così il sangue che esce dal naso può essere espulso senza il rischio di provocare vomito o, peggio, l’ostruzione delle vie respiratorie. Se il sangue continua a fuoriuscire, si deve stringere la narice per qualche minuto, e premere vicino al naso del ghiaccio o un fazzoletto bagnato con acqua fredda.
Se nonostante ciò la rinorragia non si blocca, si deve richiedere l’aiuto di un medico che interviene con un tamponamento nasale, cioè introduce nella narice un cilindro di cotone imbevuto di acqua ossigenata.
L’epistassi è improvvisa e non sempre prevedibile, ma chi ne soffre periodicamente può prevenire la fuoriuscita di sangue dal naso evitando bruschi cambi di temperatura e sostando il meno possibile in ambienti troppo caldi o esposti al sole.