La siringomielia è una rara patologia neurologica caratterizzata dalla formazione, nel midollo spinale, di cisti contenenti liquido. Il nome della patologia si deve alle siringi, il termine medico che identifica questo tipo di cisti.
Come sono fatte le siringi e quali rischi causano
Le siringi sono delle formazioni cave colme di liquido, nello specifico il liquor, il fluido incolore che circonda e protegge il sistema nervoso centrale. Se le cisti crescono di volume occupano una superficie tale da compromettere il midollo spinale e la trasmissione dei segnali nervosi lungo tutto il canale vertebrale, dalla base della scatola cranica fino al coccige.
La conseguenza diretta di un ostacolo nella comunicazione dei segnali nervosi è la comparsa di una serie di disturbi tra i quali rigidità e debolezza degli arti, dolore, atrofia muscolare, spasmi, rallentamento o perdita dei riflessi
Che incidenza ha e quali sono le cause della siringomielia
La siringomielia colpisce 8 persone su 100.000 e i primi sintomi della malattia si avvertono tra i 25 e i 40 anni. La formazione di siringi può avere tre cause che portano a tre possibili classificazioni della patologia:
Siringomielia idiopatica: non si conoscono i fattori scatenanti la nascita delle cisti.
Siringomielia congenita: la malattia è presente sin dalla nascita e, nella maggior parte dei casi, a causa della sindrome di Arnold-Chiari. Le persone con tale sindrome presentano una protuberanza – una sorta di ernia – che dal cervelletto si protende verso il foro occipitale fino a invadere il canale vertebrale e il midollo spinale.
Siringomielia acquisita: questa forma della malattia neurologica è dovuta a varie cause di natura traumatica. Per esempio, traumi al canale vertebrale e midollo spinale, infiammazione delle meningi, sindrome della colonna rigida che comporta un’aderenza tra midollo spinale e colonna vertebrale, emorragia interna al midollo spinale, tumore del midollo spinale.
Diagnosi, terapia e cura della siringomielia
Quando le siringi sono asintomatiche se ne scopre la presenza nel corso di esami svolti per altri problemi; se provocano dolore, all’inizio potrebbero far pensare a disturbi generici e passeggeri, ma è necessario rivolgersi al medico quando la sintomatologia dolorosa diventa costante. A questo punto il medico prescrive una risonanza magnetica, l’unico esame capace di visualizzare la presenza di cisti nel midollo spinale e permettere una diagnosi di siringomielia.
Il trattamento della patologia varia da caso a caso a seconda della natura, della gravità e dell’estensione delle siringi. In linea di massima possiamo dire che se le cisti hanno una dimensione modesta, lo specialista raccomanda al paziente di sottoporsi a esami periodici di controllo; se le siringi intaccano il midollo spinale tanto da danneggiarlo, il medico valuta l’opportunità di un intervento chirurgico per asportare la cisti o eliminare la causa della malattia: la massa tumorale in caso di cancro al midollo spinale, decompressione della protuberanza in caso di sindrome di Arnold-Chiari, scioglimento delle aderenze in caso di sindrome della colonna rigida.
Dopo l’intervento più appropriato al singolo caso, è necessario monitorare la siringomielia con un percorso terapeutico e di mantenimento indicato dal medico.
Fonti e approfondimenti: www.informazionimediche.com, www.neurochirurgia-udine.it.