La Sla, Sclerosi laterale amiotrofica, in questi giorni è al centro di accesi dibattiti a causa del taglio di circa trecentocinquanta milioni di euro che il fondo per l’assistenza alle persone gravemente non autosufficienti rischia di perdere, ipotesi che ha portato i malati di Sla allo sciopero della fame aggravando ulteriormente le loro condizioni di salute.
Ma cos’è esattamente la Sla? La Sclerosi laterale amiotrofica è una patologia del sistema nervoso centrale che si riscontra quando cessano i segnali che i motoneuroni, i neuroni responsabili del movimento, inviano ai muscoli.
Cause. Nonostante sia una patologia invalidante e ampliamente studiata, non si conoscono le cause certe della Sclerosi laterale amiotrofica: solo il 5-10% dei casi ha cause genetiche, per il resto la malattia sembra arrivare in modo del tutto casuale, anche se alcuni ricercatori ipotizzano che il problema cominci dal sistema immunitario che attacca i neuroni credendoli corpi estranei.
Sintomi. Riconoscere la Sla è molto difficile, perché i sintomi sono uguali a quelli di altre malattie meno gravi. Certo è che colpisce indistintamente uomini e donne in modo subdolo e graduale: il blocco di una gamba, di un braccio, l’impossibilità di compiere alcuni gesti sono segnali preoccupanti di qualcosa che non va nel sistema nervoso. I malati di Sla possono riscontrare diverse forme di disabilità, in linea di massima perdono il controllo dei muscoli volontari, e quando la malattia avanza anche i muscoli nel diaframma e nella parete toracica non funzionano più. A questo punto solo la respirazione artificiale riesce a tenere in vita i malati di Sla.
Cure e terapie. Purtroppo non esistono cure definitive per la Sla, ma solo terapie che aiutano il paziente a sopportare meglio i disagi legati alla malattia. Per esempio: controllo di salivazione, crampi muscolari, stipsi, depressione e altri disturbi collaterali che aumentano la percezione della sofferenza.
La protesta di chi soffre di Sclerosi laterale amiotrofica continua, e in attesa di sapere come andrà a finire, il nostro consiglio è di rivolgersi subito a un neurologo in caso di alterazioni della risposta motoria.
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