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Smalto semipermanente: quali rischi per unghie e pelle

Fornetto per smalto semipermanente
Fornetto per smalto semipermanente - www.istockphoto.com






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Lo smalto estivo semipermanente è un must per ragazze e donne che, soprattutto durante la bella stagione, amano sfoggiare mani dalle unghie perfette. Tanta bellezza, però, può celare alcuni rischi per la salute di unghie e pelle.

In questo articolo mostriamo le caratteristiche dello smalto semipermanente rispondendo alle domande più frequenti a riguardo e focalizzandoci sulle controindicazioni dell’uso dei fornetti per asciugare lo smalto, dei prodotti usati per rimuoverlo e della frequenza di applicazione del prodotto.

 

Com’è fatto lo smalto e quali sono le componenti che lo rendono pericoloso per la salute di unghie e pelle? Gli smalti per unghie contengono numerose sostanze che conferiscono al prodotto fluidità, lucentezza, durabilità, colore: resine, plastificanti, addensanti, stabilizzatori ultravioletti, agenti perlanti e coloranti. Le sostanze ritenute pericolose per la salute di unghie e pelle perché potenzialmente cancerogene sono 4: formaleide, toluene, canfora e dibutilftalato (DBP). La presenza di queste componenti è uno dei motivi che portano i dermatologi a contrastare la moda di stendere lo smalto anche sulle unghie delle bambine. Per contro, c’è da dire che esistono smalti che non includono queste sostanze o ne hanno in misura minore.

 

Come si fissa lo smalto semipermanente? Lo smalto semipermanente in gel o in altra formulazione si fissa sulle unghie attraverso l’uso di specifici fornetti per lo smalto, lo strumento che desta più sospetti di rischi per la salute. I fornetti hanno una cavità centrale in cui si inseriscono le dita delle mani o dei piedi che restano lì per circa 10 minuti, il tempo necessario per consentire alle componenti dello smalto di aggregarsi e indurirsi. Ciò permette allo smalto di durare dalle 3 alle 4 settimane: una peculiarità, questa, che fa apprezzare lo smalto semipermanente più di quello classico.

 

Il calore del fornetto per lo smalto è dato dai raggi UVA emessi da una lampada o da un led a intensità tale da indurre alcuni ricercatori a ipotizzare un legame tra l’applicazione dello smalto semipermanente e il maggior rischio di tumore alla pelle, come argomentato nell’articolo pubblicato nel 2014 su jamanetwork.com.

 

In realtà i dermatologi invitano a non cedere a falsi allarmismi ma a seguire il buon senso. La quantità di raggi UVA per asciugare lo smalto è paragonabile a quella che a cui la pelle senza protezione solare è esposta durante una passeggiata al sole anzi, in quest’ultimo caso l’esposizione è più frequente e prolungata. Per evitare preoccupazioni, si può applicare una crema con SPF su mani o piedi prima di metterli nel fornetto per asciugare lo smalto, o indossare un paio di guanti senza dita così da esporre ai raggi UVA solo le unghie.

Vien da sé che sia lo smalto semipermanente che il fornetto per fissarlo alle unghie devono essere a norma di legge e certificati dal Ministero della Salute che ne autorizza l’uso nei saloni estetici.

 

Come togliere lo smalto semipermanente? Lo smalto si rimuove con l’acetone, un solvente particolarmente indicato per questo utilizzo. L’uso dell’acetone ha delle controindicazioni legate all’aggressività del prodotto. Se usato troppo, troppo a lungo o di frequente, il solvente potrebbe danneggiare la lamina ungueale. Il rischio è di ritrovarsi con unghie sì senza smalto ma ingiallite, deboli e facile a spezzarsi, e con la pelle circostante irritata. Per evitare questi pericoli, per togliere lo smalto semipermanente l’estetista applica su ciascuna unghia un apposito cerottino chiuso attorno alle dita o un dischetto di cotone pressato che blocca con la stagnola. Questa procedura velocizza la pulizia delle unghie dallo smalto e limita la sovraesposizione della pelle a contatto con il solvente. In molti casi, lo smalto semipermanente ha una formulazione tale da non essere sensibile all’acetone, e a questo metodo si preferisce la limatura del sigillo del topcoat, cioè della superficie opaca dello smalto semipermanente. In alternativa, esistono solventi per unghie prive di acetone e sostanze chimiche particolarmente aggressive.

 

Ogni quanto fare il semipermanente? Alla luce di quanto detto finora, sarebbe bene evitare il continuo ricorso alla manicure con semipermanente ma farla ogni tanto. E se proprio non è possibile rinunciarvi per comodità o piacere estetico, è necessario intervallare di qualche giorno l’applicazione dello smalto semipermanente: è necessario far riposare l’unghia perché, come tutti i tessuti, è viva, vascolarizzata e ha bisogno di respirare.

Fonte e approfondimento: www.repubblica.it, www.vanesia.it


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