Di smart conosciamo il cellulare, la tv di ultima generazione e, adesso anche il cibo. L’espressione smart food, letteralmente cibo intelligente, si riferisce a un gruppo di alimenti capaci di interagire con determinati geni che, a loro volta, sono direttamente responsabili della nostra salute e longevità.
Potremmo parlare di elisir di lunga vita, se non fosse che alla base dello smart food c’è una comprovata componente scientifica che lega il cibo alla genetica: la nutrigenomica. A sostenere la validità della tesi è l’Istituto Europeo di Oncologia (IEO), che sottolinea quanto determinati cibi siano capaci di interagire con i geni preposti al nostro benessere a tal punto da inibire i geni dell’invecchiamento e stimolare quelli della longevità e della protezione contro le malattie.
Il presupposto scientifico incoraggia una dieta smart food, intelligente perché incoraggia a includere nella dieta quotidiana alimenti assimilati dal nostro organismo in modo tale da contrastare il sovrappeso, il cancro, il diabete e le malattie cardiovascolari e, dunque, tali da favorire una vita lunga e sana.
Tra i cibi da includere nel proprio regime alimentare troviamo, per esempio la cioccolata fondente, i frutti di bosco, gli asparagi, la lattuga: alimenti semplici che bene si armonizzano anche con la nostra dieta mediterranea.
È interessante sottolineare che alcuni sperimenti hanno dimostrato quanto il digiuno, inteso come restrizione calorica controllata, giochi un ruolo importante nella longevità e nel benessere di ogni specie animale, dal meno evoluto fino alla scimmia e, di conseguenza, all’uomo. Il passo avanti condotto dalla scienza è aver dimostrato che alcune categorie di alimenti, primi tra tutti i vegetali, sono capaci di dare al corpo gli stessi effetti di un digiuno controllato senza la fatica e le restrizioni che questo comporta.
Fonti e approfondimenti: Smart food, il programma di nutrizione IEO.