Avete presente le scene dei film in cui, di notte, c’è una persona che con le braccia tese davanti a sé, brancola nel buio con gli occhi chiusi? Bene, questa è la scena che viene subito in mente quando si pensa al sonnambulismo. Si tratta di un disturbo del sonno molto diffuso, ma chi ne soffre spesso ne è inconsapevole. Al risveglio, infatti, i sonnambuli non conservano il ricordo delle passeggiate notturne, e non crederanno certo ad eventuali racconti di altri in merito.
Ok, ma cos’è il sonnambulismo? A questo risponde una ricerca tutta italiana. Pare che noi, uomini moderni sempre proiettati nel futuro, continuiamo a conservare la traccia di un nostro lontano antenato: l’homo di Neanderthal. Incredibile, vero? Esiste un gene che consente ad alcune parti del cervello di stare sempre in allerta per fuggire in caso di pericolo.
La domanda sorge spontanea: se questo meccanismo di sopravvivenza salvava l’uomo delle caverne, che bisogno ha, oggi, di disturbare il sonno di noi homo sapiens sapiens circondati da ogni comfort casalingo? Non si sa, per il momento, se incontriamo qualcuno che cammina al buio ridiamoci su: è un sonnambulo, non certo uno zombie!
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