Si chiama DEPArray la nuova tecnologia ideata da un team di ricercatori italiani che permetterà non solo di individuale le cellule tumorali in un campione esiguo, ma anche di mostrarle in video come fossero pixel.
È la biopsia digitale, uno strumento di ricerca già usato nei laboratori per la valutazione di cellule maligne rare presenti in campioni ematici liquidi, e adesso disponibile anche per lo studio delle cellule tumorali nei tessuti molli e solidi.
La metodologia digitale permette di confrontare la conformazione delle cellule tumorali con quella delle cellule sane presenti nella biopsia. La novità interessante, e utile per il paziente, è nella capacità della biopsia digitale di rilevare la presenza di cellule maligne anche quando presenti in un campione esiguo e in uno stadio primitivo della malattia. Ciò significa avere la possibilità di riconoscere le cellule deputate a sviluppare metastasi, mapparne il genoma, agire in tempi rapidi per bloccarne il processo di attivazione e definire una terapia oncologica personalizzata e, quindi, adeguata alle esigenze della singola persona.
La tecnologia usata da DEPArray mostra le cellule su uno schermo come fossero dei pixel, facili da monitorare e isolare per favorire uno studio approfondito.
Nicolò Manaresi, coordinatore dello studio, afferma:
“Grazie alla nostra tecnica possiamo disgregare la biopsia fino ad avere una sospensione di cellule libere che vengono passate nel sistema per essere digitalizzate una per una, ed eliminare il rumore di fondo presente quando le cellule tumorali sono poche o quando non tutte esprimono le stesse mutazioni”.
Lo studio relativo alla biopsia digitale su tessuti molli e solidi è pubblicato sulla prestigiosa rivista Scientific reports.