Dal 251° meeting americano della Chemical Society, a San Diego (California), arriva un nuovo strumento capace di diagnosticare il tumore al seno in tempi brevi e, soprattutto, a uno stadio iniziale: una pillola che colora il cancro alla mammella.
Come qualsiasi altra pillola, anche questa si ingerisce per bocca e, una volta nell’organismo, il farmaco si lega solo alle cellule malate e ai vasi sanguigni collegati facendole apparire colorate. Ciò è visibile attraverso una normale ecografia senologia o con la mammografia.
La diagnosi precoce del tumore al seno con la pillola colorante non sostituisce né esclude il ricorso ai consueti esami di screening come, appunto, ecografia e mammografia, e potrebbe evitare ulteriori analisi invasive. La mammografia, per esempio, è a oggi un esame insostituibile per la diagnosi di cancro alla mammella, ma in alcuni casi potrebbe dare come esito un falso positivo che richiede la biopsia, dunque un’analisi invasiva per la donna: ciò non accadrebbe con la pillola colorante.
Al momento, questo nuovo strumento diagnostico è stato testato sui topi di laboratorio ed è in studio il suo uso sull’uomo. Aspettando ulteriori sviluppi della sperimentazione medico-scientifica, il nostro consiglio è di sottoporsi con regolarità a una visita senologica con ecografia e, per le donne over 50, con mammografia delle mammelle: il tumore al seno spesso si sviluppa in modo silenzioso e fa male solo quando potrebbe essere tardi per una cura adeguata.