Articolo aggiornato il 24 marzo 2017
Le cause di uveite sono diverse e tutte da indagare per arginare la pericolosa infezione che colpisce l’occhio e precisamente l’uvea, la zona intermedia tra iride e sclera, composta da coroide, corpo ciliare e cristallino. Il nome dell’infezione oculare cambia in base alla parte interessata:
- Uveite anteriore: infiammazione dell’iride e del corpo ciliare oppure solo dell’iride.
- Uveite intermedia: infiammazione del corpo ciliare.
- Uveite posteriore: infiammazione della coroide.
- Panuveite: uveite vera e propria, cioè un’infiammazione che coinvolge tutte le tre strutture dell’uvea.
I più diffusi sintomi dell’uveite sono: vista annebbiata, fitte dolorose all’occhio, sensazione di corpi estranei o di particelle scure nell’occhio, arrossamento perioculare. Com’è facile intuire, si tratta di disturbi propri anche di altri problemi alla vista e per questo è difficile distinguere l’irritazione del tratto uveale da qualsiasi altro tipo di infiammazione oculare.
A differenza di molte altre flogosi, però, quella all’uvea può essere il segnale di patologie anche piuttosto gravi. Le cause di uveite possono essere esogene – infezioni, ferite, brucellosi – ed endogene – come lupus eritematoso sistemico, sclerosi multipla, malattie reumatiche, tumore all’occhio, spondilite anchilosante. La diagnosi tempestiva è fondamentale per curare l’uveite prima che provochi una serie di complicanze difficili da arginare. Le conseguenze dell’infezione all’uvea, infatti, possono essere molto gravi: cecità, distacco della retina, cataratta, danno al nervo ottico, glaucoma.
La diagnosi di uveite è semplice. Oltre alla normale visita oculistica, lo specialista effettua esami mirati tra cui la radiografia oculare, l’oftalmoscopia indiretta, l’esame del sangue e del fondo oculare. In base all’esito delle analisi, l’oculista decide la terapia più adeguata. L’uveite pura si cura con farmaci antibiotici o corticosteroidi e tanto basta per debellare l’infiammazione. Più complesso è il caso dell’uveite anteriore, intermedia o posteriore che necessitano di cure protratte nel tempo, a volte anche per tutta la vita.
Se le cause di uveite sono di natura endogena, specie malattie autoimmuni, all’oculista deve affiancarsi un altro medico specialista nelle patologie del sistema immunitario e spesso, nonostante le terapie, l’uveite è recidiva.
La salute degli occhi, come quella di tutto il corpo, va salvaguardata con costanza: le periodiche visite di controllo evidenziano con largo anticipo piccoli disturbi che, trascurati, potrebbero trasformarsi in gravi malattie.
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Buongiorno, sono Pamela Paini di Brescia. Ho bisogno di informazioni riguardanti la sindrome di vogt-koyanagi-harada. È contagiosa?
Salve, 3 anni fa mi è stata diagnosticata una uveite bilaterale acuta che è stata poi curata con iniezioni di cortisone, quindi collirio e gocce x dilatare le pupille; le dosi sono state gradatamente diminuite fino alla completa sospensione; sono stata sottoposta ad una serie di esami e non sono riusciti a capire quale sia stata la causa,mi hanno solo detto” signora, prima o poi sarà il suo corpo a darle una risposta”. Ho dovuto fare una visita dal proctologo poiche’accusavo dei dolori nella zona in corrispondenza del coccige, durante la visita il medico mi ha fatto diverse domande ed è venuto fuori il discorso dell’uveite e per tale motivo mi è stata consigliata una colonscopia per escludere la malattia di cron;mi tengo controllata ma nessuno sa rispondere ad una mia domanda: perchè soffro ancora di dolore aglii occhi? il dolore che provo è “proprio quello” e io sono perennemente in ansia.ho perso ancora vista e questo mi preoccupa, ho la sensazione che qualcosa sotto sotto stia ancora “lavorando”, che ci sia qualcosa che sfugga…c’è qualche consiglio che mi potete dare?? C’è qualche altro controllo che potrei fare??
Salve Marilina,
l’uveite è un’infiammazione oculare, spesso associata a malattie autoimmuni. Si cura con colliri cortisonici ed antinfiammatori non steroidei, ma tende a recidivare, trovando nell’organismo un terreno fertile. Non bisogna preoccuparsi più di tanto, ma affrontarla con lucidità e tempismo. E’ un po’ come il fuoco che cova sotto la cenere. Il dolore è un segnale di allarme dell’organismo. In questo caso, consiglierei di instillare 1-2 gocce di collirio antinfiammatorio non steroideo (FANS), come Ocufen o Nevanac, 3 volte al giorno per 1-2 settimane, fino alla scomparsa del dolore, che potrebbe essere un segnale di uveite redicivata in fase iniziale. Come controlli, può effettuare analisi di laboratorio per le malattie autoimmuni (anticorpi antinucleo, fattore artrite reumatoide, ecc.), VES e PCR. Se dovessero risultare negativi, può autogestire la fase iniziale dell’uveite, caratterizzata da dolore e arrossamento, con i colliri che le ho indicato. Se non dovesse risolversi il problema in 1-2 settimane, è consigliabile recarsi dal medico oculista.
Cordiali saluti