Una ragazza francese di 18 anni, sieropositiva dalla nascita, a 3 mesi ha iniziato le cure con farmaci antiretrovirali sospese a 6 anni per volontà della famiglia: oggi, a 12 anni di distanza, il virus HIV è regredito tanto da non essere rilevato dalle analisi.
Si tratta del primo caso al mondo di una regressione del virus dopo una sospensione terapeutica lunga 12 anni, ma attenzione: regressione non significa né scomparsa dell’HIV né tantomeno guarigione. A sottolineare questa differenza sono i medici dell’Institute Pasteur di Parigi dove la ragazza è stata in cura. Non è il primo caso al mondo di regressione del virus, ma il primo caso al mondo di una regressione così lunga a 12 anni di distanza dalla sospensione delle cure.
Diffondere la notizia dell’arretramento dell’HIV parlando di guarigione dall’Aids amplifica il rischio che giovani e adulti malati sospendano le cure: il monito è di non prendere iniziative e continuare la terapia farmacologica seguiti dal proprio medico infettivologo.
La storia della ragazza francese è eccezionale per il tempo di recessione del virus, ma non è la prima volta che l’HIV si arresta: è successo in America con il caso “Mississipi baby” e in Italia all’ospedale Sacco di Milano. Nel primo caso il virus è rimasto silente 2 anni e mezzo, e nel secondo caso per 3 anni, poi però ha ripreso a replicarsi.
La sfida dei ricercatori è capire cosa c’è di diverso nell’organismo della ragazza francese, quali sono i fattori che hanno determinato una recessione così prolungata.
Inoltre, di fronte a facili entusiasmi, i medici rispondono con molta cautela: è una situazione eccezionale, di certo positiva perché apre la strada a nuove possibilità di ricerca e controllo del virus, e perché sottolinea quanto sia importante intervenire il prima possibile con una terapia di farmaci antiretrovirali. Ma è vero anche che non si sa perché sia successo, quindi non è possibile prevedere come si evolveranno le condizioni della ragazza francese che, a 18 anni, è diventata un appiglio di speranza per tutte le persone che convivono con l’HIV.
Fonte e approfondimenti: emergeilfuturo.it, corrieresalute.it