In vista del nuovo anno, precisiamo quali sono le novità che regolamentano le visite fiscali nel 2017. Se regolarmente assunto, sia nel settore pubblico che in quello privato, il lavoratore malato può sospendere le sue attività per favorire una pronta guarigione grazie alla tutela data dalla retribuzione della malattia. È chiaro che è compito del datore di lavoro accertare lo stato di malattia del proprio dipendente attraverso la visita fiscale.
Quando avvisare il datore di lavoro?
La visita fiscale nel 2017 prevede alcune novità rispetto al passato. Innanzitutto il lavoratore deve comunicare al proprio datore di essere impossibilitato a svolgere il suo lavoro entro precise tempistiche che variano a seconda del contratto e, in linea di massima:
- Prima dell’inizio del turno di lavoro per i dipendenti di aziende che applicano i contratti collettivi di Telecomunicazioni, Terziario e Commercio, Turismo, Gomma/Plastica, Carta, Tessile/Abbigliamento/Confezioni, Grafica /Editoria, Alimentare.
- Entro 2 ore dall’inizio del turno lavorativo per chi ha il Ccnl Autotrasporto.
- Entro 4 ore dall’inizio del turno lavorativo per le aziende che applicano i Ccnl Autotrasporto (relativamente al personale viaggiante e soggetto a turni continui avvicendati), Legno/Arredamento, Chimica, Calzature.
- Entro il 1° giorno di assenza per le aziende che assumono con il Ccnl Metalmeccanica.
Qualunque sia il contratto, avvisare il proprio datore di lavoro non sostituisce né esclude l’obbligo di inviare il prima possibile il certificato medico.
Come, a chi e quando inviare il certificato medico?
Accertata la malattia, entro due giorni (48 ore) il medico curante deve inviare all’Inps il certificato medico con stato di salute del paziente, la diagnosi e l’indirizzo presso il quale trovarlo. Il paziente riceverà un numero di protocollo da inoltrare al datore di lavoro se previsto dal contratto. Se il medico curante non è disponibile o reperibile, è possibile richiedere il certificato medico a un altro dottore o alla guardia medica.
In caso di ricovero, l’ospedale deve inviare il certificato medico all’Inps per via telematica. In ogni circostanza, l’Inps deve ricevere il certificato medico entro 48 ore dalla diagnosi della malattia, o per via telematica o tramite raccomandata.
Visita fiscale: a che ora? Come giustificare l’irreperibilità?
Restano invariate le fasce orarie della visita fiscale: dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19 per i dipendenti privati, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18 per i dipendenti pubblici.
Ci sono delle possibilità di esonero dalla visita fiscale:
- Il lavoratore è ricoverato presso una struttura sanitaria.
- La malattia dipende da un infortunio sul luogo di lavoro o è una patologia professionale.
- La malattia richiede cure e terapie salvavita (chemioterapia, dialisi, ecc.).
- La patologia è correlata a un handicap o a una menomazione del dipendente.
- In circostanze particolari per le quali il medico ritiene necessario l’esonero dalla visita fiscale. In questi casi il medico deve apporre sul certificato il codice E.
Visita fiscale: quado un’assenza è giustificata e ingiustificata?
Nelle fasce orarie imposte, il lavoratore malato deve sottoporsi alla visita fiscale del medico inviato dall’Inps per accertare lo stato di malattia. Nonostante sia consapevole dell’obbligo, ci sono casi in cui il paziente non risponde alla visita fiscale e prima di intervenire con le dovute sanzioni, è necessario verificare se si tratti di assenza giustificata o ingiustificata.
L’assenza alla visita fiscale è giustificata se il lavoratore:
- È fuori casa per eseguire una visita medica o un accertamento sanitario.
- Si sottopone a cure mediche durante le fasce di reperibilità e ha avvertito il datore di lavoro.
- È assente per cause di forza maggiore o per evitare gravi conseguenze per sé o per i propri familiari.
- La visita fiscale avviene al di fuori delle fasce di reperibilità.
L’assenza alla visita fiscale è ingiustificata se il lavoratore motiva la sua irreperibilità dicendo che il citofono è guasto, non ha sentito il campanello, non poteva alzarsi dal letto a causa della malattia. Sebbene queste possano essere motivazioni reali non hanno una validità giuridica perché il lavoratore in malattia ha il dovere di fare tutto in suo potere per attenersi all’obbligo di visita fiscale.
Chi è un assente ingiustificato ha 15 giorni di tempo per giustificare l’assenza alla visita fiscale. In caso contrario, sarà sanzionato con la perdita del 100% della retribuzione per i primi 10 giorni di malattia, a meno che non sia stato convocato per una seconda visita presso la Asl. In questo caso, se effettivamente il medico verifica lo stato di malattia, si può recuperare la retribuzione dal giorno del secondo controllo.
Fonti: www.investireoggi.it