Ogni anno in Italia ci sono circa 1.600 nuove diagnosi di tumore tra i bambini fino ai 14 anni e 1.000 tra i 15 e i 19 anni. L’oncologia dell’infanzia e dell’adolescenza ha bisogno di cure e sostegno adeguati: è questo l’obiettivo della XII Giornata mondiale del cancro infantile.
Il cancro è tra le principali cause di morte infantile e anche se aumentano le possibilità di cura e i casi di guarigione, resta bassa l’attenzione data alla patologia e sono inadeguati gli strumenti e gli spazi riservati a bambini e ragazzi malati di cancro.
Domenica 15 febbraio la XII Giornata mondiale contro il cancro infantile darà attenzione alle storie dei piccoli pazienti oncologici, alle difficoltà quotidiane e a quanto ancora c’è da fare per assicurare approcci, cure e ambienti idonei. La difficoltà maggiore riguarda gli adolescenti ed è denunciata dal Dott. Andrea Ferrari, oncologo pediatra fondatore di SIAMO – Società italiana adolescenti con malattie oncoematologiche:
Gli adolescenti malati di cancro sono trattati dalla medicina in modo non ancora adeguato. Ogni anno si registrano circa 1.000 nuovo casi. Per loro non esistono reparti di ospedale o protocolli abbastanza specifici. Per questo motivo, a parità di condizione clinica, hanno minori probabilità di guarire e di sopravvivere rispetto ai bambini e agli adulti.
Grazie alla serie TV Braccialetti rossi e alla rete che permette il dialogo tra le persone malate, è caduto anche il tabù dell’oncologia infantile ritenuta troppo a lungo un argomento forte e così delicato che è meglio tutelare i pazienti non parlandone. Le cose sono cambiate: in occasione della Giornata mondiale contro il cancro infantile si può diffondere la cultura della prevenzione e contribuire a parlare della malattia con l’hashtag #Fattivedere, pensato per sollecitare gli adolescenti a eseguire controlli medici in caso di disturbi sospetti, e inviando un sms al 45595 per sostenere il progetto Gold for kids promosso dalla Fondazione Veronesi per aiutare l’oncologia pediatrica.
Info e approfondimenti: Corriere Salute, Fondazione Veronesi.