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Il naloxone e il naltrexone eliminano istantaneamente gli effetti di una dose di eroina

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Overdose L'eroina Iniezione naloxone Naloxone Crisi astinenza violente Tossicodipendenza


Scritto da

Daniela Gallotti, giornalista professionista (Ordine regionale della Lombardia)


Pubblicato il 16/09/2015

Modificato il 01/09/2010

Naloxone e Naltrexone sono due farmaci antagonisti oppiacei (il metadone, invece, è un farmaco agonista), ossia in grado di contrastare l'azione di sostanze analgesiche o stupefacenti a base oppiacea. Le due molecole svolgono la stessa attività ma con modalità estremamente differenti.

 

Naloxone,efficace contro l'overdose
L'eroina, come tutti gli oppiacei, provoca un effetto deprimente sui centri respiratori. Tale effetto, porta al coma causato da insufficenza respiratoria (overdose). Il Naloxone è in grado di risolvere in pochissimi minuti tale insufficienza. Il Naloxone, iniettato nel paziente per via endovenosa o intramuscolare, agisce legandosi ai recettori oppiacei bloccandone immediatamente l'effetto. A causa della sua breve durata d'azione (una o due ore) il Naloxone è inefficace nel trattamento delle tossicodipendenze. Se il Naloxone viene somministrato a un soggetto tossicodipendente, provoca delle crisi d'astinenza molto violente.

 

Naltrexone, l'alternativa al metadone.
Il naltrexone, a differenza del Naloxone può essere assunto per via orale e ha un'emivita di circa 12 ore. Queste caratteristiche ne fanno un farmaco utile per combattere la sindrome da dipendenza da sostanze oppiacee. A differenza del metadone, il Naltrexone non provoca dipendenza e agisce eliminando gli effetti euforizzanti dell'eroina. Il metadone invece, non elimina gli effetti piacevoli della dose, bensì attenua il desiderio di consumarne altre grazie alle sua capacità di rimanere a livello costante nel sangue. Benché parecchio efficace il Naltrexone non ha molto successo tra i tossicodipendenti perché vanifica in toto gli effetti ricercati con l'eroina. Per evitare crisi di astinenza da Naltrexone è necessario che il tossicodipendente, prima di iniziare la terapia, non abbia assunto sostanze oppiacee da almeno 5 giorni.



Fonti:

- Enciclopedia Treccani (Novecento) - Ist. della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani Ed. 1990 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
- Enciclopedia della Medicina - DeAgostini Ed. 2010 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
- L'Universale della Medicina - Garzanti Ed. 1995 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link





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