Scritto da Daniela Gallotti, giornalista professionista (Ordine regionale della Lombardia)
Pubblicato il 16/09/2015
Modificato il 31/08/2010
La parola overdose indica l'assunzione in quantità eccessiva di sostanze tossiche, che possono essere droghe o farmaci: per la gravità del fenomeno l'overdose può portare anche alla morte. L'overdose più frequente è per eroina, ma può avvenire anche con altre droghe, come cocaina e stimolanti.
Quando si cade in overdose
L'overdose è una condizione a cui arrivano di norma soggetti in assuefazione all'assunzione di sostanze stupefacenti: la dipendenza, infatti, da droghe o farmaci, innesca un fenomeno di tolleranza tanto da spingere, col tempo e quasi fuori dal controllo della volontà, ad un aumento sempre più massiccio delle dosi. Quando l'assunzione di droghe, per iniezione, ingestione o inalazione, raggiunge quantitativi troppo elevati, l'organismo entra in uno stato di grave compromissione delle funzioni vitali, a rischio di decesso.
Spesso l'overdose si verifica anche dopo un periodo di disintossicazione: la ripresa nell'assunzione di droghe dopo un periodo di disassuefazione dell'organismo può far cadere in overdose, con dosi di sostanze stupefacenti precedentemente tollerate.
L'overdose da eroina
L'overdose più frequente è quella che si verifica quando la droga assunta in quantità eccessive è l'eroina. L'eroina, infatti, è un derivato di sintesi della morfina e quindi un sedativo del sistema nervoso centrale: gli effetti, in dosi che possiamo definire normali, sono appunto simili a quelli della morfina, anche se in forma più intensa con sensazione di benessere e, da un punto di vista strettamente fisico, ipotensione e depressione respiratoria. Sul mercato di strada l'eroina non è venduta pura, ma “tagliata”, ossia unita ad altre sostanze spesso molto pericolose, come la stricnina: in questo modo la quantità di principio attivo che si assume non è facilmente determinabile e questo aumenta il rischio di overdose. L'overdose da eroina si manifesta con respiro lento, superficiale, irregolare, fino alla vera a propria depressione respiratoria; calano anche la pressione e la frequenza cardiaca, fino alla tachicardia da choc e al coma. Solo un intervento tempestivo e la somministrazione di sostanze antagoniste può evitare la morte.
- Enciclopedia Treccani (Novecento) - Ist. della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani Ed. 1990 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
Fonti:
- Enciclopedia della Medicina - DeAgostini Ed. 2010 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
- L'Universale della Medicina - Garzanti Ed. 1995 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
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