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Cosa significa essere perseguitato da pensieri ossessivi?








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I pensieri ossessivi rappresentano uno dei disturbi d’ansia più frequenti. Per capire meglio di cose di tratta, abbiamo chiesto alla Dott.ssa Arroyo cosa significa essere perseguitato da pensieri ossessivi. Questa la sua risposta:

“Il termine ossessione indica un pensiero insistente. La modalità persecutoria e ripetitiva dei pensieri ossessivi indica il sintomo di disturbo ossessivo –compulsivo, DOC.

Le ossessioni sono pensieri, immagini mentali o impulsi che si manifestano ripetutamente e automaticamente nella mente di una persona e che sono percepiti come sgradevoli e intrusivi. Le ossessioni sono spesso di natura irrazionale, tuttavia possono rendere così ansiosi da prevalere sulla consapevolezza della loro esagerazione. Le persone che ne soffrono sperimentano grave disagio al punto da ricorrere a una serie di comportamenti ripetitivi o di azioni mentali – compulsioni – per ridurre il senso di malessere e l’ansia provocati dai pensieri ossessivi. La compulsione riduce l’ansia e dà un senso di relativa e momentanea sicurezza.

Il disturbo si può manifestare in qualsiasi momento della vita, in modo acuto o graduale, e ha una naturale tendenza alla cronicizzazione. Se non è trattato in modo adeguato può influire pesantemente su tutta la vita del soggetto. Il contenuto di questi pensieri, immagini o impulsi può essere di varia natura: ossessione dello sporco e dei germi, del controllo, dell’ordine. Le ossessioni possono anche essere a contenuto aggressivo, religioso, sociale o sessuale, e possono manifestarsi anche solo ossessioni senza compulsioni.

Lo psicoterapeuta si avvale di tecniche cognitive e comportamentali per affrontare le ossessioni e le compulsioni.
Le tecniche cognitive servono per approfondire la comprensione della propria sofferenza. Permettono infatti di ridimensionare la sensazione di anormalità che solitamente queste persone provano. Gli interventi di tipo cognitivo, inoltre, agiscono su quei processi di pensiero che sono responsabili del mantenimento del disturbo, tra cui i tentativi di controllo del pensiero, tipici degli ossessivi, l’incapacità di tollerare il rischio, il timore esagerato di essere colpevoli di eventuali catastrofi a causa di disattenzioni o errori. In questo modo, chi soffre di questa patologia impara a dare il giusto peso ai pensieri negativi. Pian piano, dalla terapia cognitiva il paziente impara a gestire le sensazioni spiacevoli generate dall’ansia e a impegnarsi per non ostacolare la guarigione dai sintomi e la prospettiva di una vita appagante e libera dalle ossessioni.”


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1 commento

  1. Lucio Odisei ha detto:

    Salve dottoressa, grazie per l’articolo.

    Avendo avuto questo disturbo ed essendone uscito da qualche anno, consiglierei anche la meditazione, oltre alle terapie classiche, come ulteriore mezzo per distaccarsi dai pensieri e lasciar fluire le ossessioni.

    Per me è stata fondamentale.

    Distinti Saluti


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