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Dott.ssa Paola Vinciguerra

Psicologia

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laurea

    1980 - Laurea in Psicologia - indirizzo applicativo (Roma)

    Iscrizione all'albo

    08/11/1990 - Albo degli Psicologi del Lazio (Ordine degli Psicologi del Lazio) n. 1943

    Abilitazione

    Esercizio dell'attivita psicoterapeutica


Da stress ad ansia a depressione il passo è breve

Scritto da
Dott.ssa Paola Vinciguerra

Pubblicato il
04/04/2011

La diffusione dello stress. La crescente diffusione delle condizioni di disagio non patologico dovuto allo stress ne sta accentuando progressivamente l'attualità.

La dott.ssa Paola Vinciguerra nota psicologa e psicoterapeuta fornisce alcune utili indicazioni in materia per fare chiarezza su un fenomeno poco conosciuto nella sua vera natura, nei suoi effetti e nelle soluzioni possibili.

 

La presenza dello stress. Si può parlare di stress quando iniziano ad evidenziarsi sintomi da stress.

In particolare si può definire stress un eccessivo affaticamento del nostro sistema emotivo e operativo, ma lo stress per sé potrebbe essere anche un fatto positivo se fosse accompagnato da momenti in cui noi sappiamo rilassarci, sappiamo staccare la spina e non avere la sensazione di dover fare, di dover arrivare, di dover dimostrare.

Quello che crea una situazione patologica di stress è il dover sempre corrispondere a tutto ciò che ci viene richiesto sia dal punto di vista lavorativo sia dal punto di vista familiare.

Questo è il motivo per cui le donne per esempio soffrono di stress più di quanto ne soffrano gli uomini.

 

I livelli dello stress. Possiamo cominciare a parlare di stress patologico quando presentiamo dei sintomi tipo insonnia, cefalea, gastriti, emicranie, cioè tutta una serie di piccoli sintomi che di solito noi andiamo a curare invece con la pillola.

Andiamo dal medico e poi ci prendiamo la pillola per il mal di testa o il sonnifero per dormire.

Questo modo di coprire una sintomatologia dello stress è assolutamente negativo in quanto non mette in discussione quello che è il comportamento che produce invece i sintomi.

Lo stress se non è considerato, se non è riconosciuto, e quindi non coperto sintomatologicamente, purtroppo poi diventa ansia, che poi diventa ansia generalizzata e può degenerare sia in depressione che in attacchi di panico, in meccanismi ossessivi compulsivi di controllo; quindi, da un punto di vista psicologico, si traduce in malattia.

 

I danni dello stress. Cosa altrettanto importante è che lo stress, oltre ai danni psicologici, produce anche dei gravi danni fisiologici.

È stato fatto un convegno lo scorso anno all'Università di Medicina "La Sapienza" dove la frase con cui la dott.ssa Vinciguerra ha iniziato è stata: "il 70% delle morti dipende dallo stress".

Questo perché lo stress induce un abbassamento importante delle difese immunitarie, è alla base di malattie cardiovascolari, e quindi cardiopatie, è alla base del tumore, è alla base del diabete, del morbo di Alzheimer e di tutte le malattie autoimmunitarie.

 

La normalizzazione. Il problema dello stress è estremamente importante ma questa realtà non è avvertita a livello generale.

Si tratta di un processo di normalizzazione.

Come il fatto come i ragazzi la sera si ubriacano oggi è considerato normale.

Quando un comportamento è di molti, non viene più considerato patologico ma viene considerato all'interno di un contesto di normalità.

Mentre ubriacarsi e potersi divertire unicamente prendendosi una sbornia è un comportamento patologico perché oltre a essere pericolosissimo e distruttivo, sia da un punto di vista dell'incolumità e sia dal punto di vista delle malattie che induce, denuncia uno stato di depressione della società perché se una persona ha bisogno di ubriacarsi per potersi divertire questo rivela un atteggiamento emotivo molto diffuso che denuncia un disagio.

 

Diffusione significa quindi normalità. Lo fanno tutti e quindi è normale.

Al contrario si tratta di una situazione foriera di una vita che può essere altamente danneggiata perché coloro che soffrono di attacchi di panico non vivono, hanno una vita da "sorvegliato speciale" e anche se non muoiono la loro vita è fortemente influenzata dallo stato di malattia.



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