Al ritorno dalle vacanze estive gli adulti devono superare lo stress da rientro, i bambini si preparano alla scuola e, quelli più piccoli, affrontano un’importante fase di crescita: l’ingresso all’asilo nido. Andare all’asilo nido è un’esperienza traumatica dal punto di vista psicologico, sia per il bambino che vive per la prima volta il distacco dalla famiglia, sia per i genitori che devono gestire con attenzione il passaggio dal nido domestico a quello scolastico.
Come affrontare l’ingresso all’asilo nido e la separazione dai genitori? Ecco qualche consiglio per stare vicino al bimbo durante un momento così delicato della crescita. Da un giorno all’altro il piccolo è catapultato in una realtà nuova ed è importante che i genitori gli facciano sentire il loro sostegno e la loro vicinanza. Per esempio, durante la fase dell’inserimento al nido, i genitori possono restare in aula per alcune ore, per trasmettere serenità e fiducia attraverso lo sguardo e i gesti. Se si è ansiosi anche il bambino lo sarà.
L’inserimento al nido può durare alcuni giorni oppure qualche settimana, dipende dalle reazioni del piccolo e dall’atteggiamento dei genitori. Ad ogni modo, non è affatto il caso di essere impazienti ma si devono rispettare i tempi del bambino e le sue emozioni. Quando comincerà a interagire con i suoi coetanei e l’educatrice senza titubanze e pianti disperati, sarà per i genitori il momento di allontanarsi. Al ritorno dall’asilo nido è bene accogliere il bambino con coccole e feste, e lasciare che esprima tutto l’entusiasmo per le sue nuove esperienze. Banalizzare o disinteressarsi ai progressi e alle scoperte del bambino sarebbe un grave errore che minerebbe la sua fiducia e autostima.
Potrebbe capitare che il bimbo chiami mamma l’educatrice. In questo caso niente sensi di colpa: vuol dire che il bambino sta bene e trascorre le sue giornate in un ambiente sereno, inoltre bisogna ricordare che deve ancora imparare a gestire la relazione con la figura estranea che, al nido, fa un po’ da mamma.
Infine, è normale che il bambino si comporti in modo diverso. Il contatto con i coetanei, lo stimolo creativo di nuove attività e giochi facilita l’espressione di aspetti della personalità che, in casa, non ha avuto modo di manifestare. È una reazione positiva perché significa che il bambino sta bene e sta crescendo.
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Dr Giacomo Tornambene
Dr Antonio Lepore