Mangiare il cibo biologico è una scelta a volte bollata come ideologica e ambientalista, altre ritenuta ad appannaggio esclusivo di chi può permetterselo. Sì, perché basta entrare in un qualsiasi negozio per rendersi conto di quanto il cibo biologico costi più di quello, diciamo così, tradizionale.
Un po’ di tempo fa, alcune ricerche sul settore alimentare hanno evidenziato che il cibo biologico ha le stesse proprietà nutrizionali di quello “normale”.
E allora perché sempre più persone scelgono di mangiare cibo biologico sapendo di spendere di più? Innanzitutto è una scelta etica dettata dal rispetto dell’ambiente e dei cicli della natura, e anche se biologico non è sinonimo di più buono, di certo vuol dire più sano.
Per definizione, l’agricoltura biologica non contempla l’uso di OGM, pesticidi e diserbanti, sostanze potenzialmente cancerogene che espongono al rischio di contrarre numerose patologie più o meno gravi.
Inoltre, i prodotti chimici usati per le colture e gli allevamenti sono assimilati dal bambino sia durante la gravidanza che attraverso l’allattamento, e questo implica dei possibili rallentamenti nella crescita.
Possiamo dunque sfatare il mito che il cibo biologico sia più nutriente di quello tradizionale, e confermare che chi sceglie il bio protegge l’ambiente rispettando il suo ritmo naturale.
In ogni caso, che si basi o meno sul cibo biologico, un’alimentazione sana ed equilibrata deve basarsi sulla varietà garantita dalla dieta mediterranea: frutta, verdura e carboidrati che danno all’organismo tutto ciò che serve per stare bene e svolgere al meglio ogni attività.