Agli inizi di novembre il Ministro della Salute Balduzzi ha stabilito che bibite e bevande alla frutta e con nomi che richiamano la frutta devono contenerne minimo il 20%. L’intento del Ministro Balduzzi è chiaro: tutelare la salute dei consumatori assicurando loro un maggiore apporto di vitamine e sali minerali della frutta, e con questo mettersi in linea con la carta bianca dell’UE che auspica uno stile di vita più salutare anche attraverso norme e leggi create ad hoc.
Il Decreto Balduzzi sul 20% di frutta nelle bibite ha scatenato un duro scontro tra le aziende produttrici delle bibite e la Coldiretti: le prime temono che cambiando la quantità degli ingredienti il gusto si snaturi e i consumatori non acquisteranno più il prodotto; la Coldiretti, invece, è contenta perché aumentare al 20% la presenza di frutta nelle bevande vuol dire vendere più materia prima.
La sezione dell’EU che si occupa delle questioni alimentari dovrà decidere se approvare o meno il Decreto Balduzzi, intanto possiamo delineare alcuni pro e contro della proposta.
Vantaggi di avere 20% di frutta nelle bibite:
- bevande più salutari;
- maggiore apporto di vitamine e sali minerali;
- prodotto più vicino alle aspettative nutrizionali di un consumatore che acquista una bibita alla frutta.
Svantaggi di avere 20% di frutta nelle bibite:
- la presenza di una maggiore percentuale di frutta comporta un aumento dei conservanti per non alterarne proprietà e gusto;
- il gusto diverso rischia di snaturare le bibite e di allontanare i consumatori.
Com’è facile intuire il Decreto Balduzzi sul 20% di frutta nelle bibite fa sorgere domande e dubbi al momento ancora senza risposta. Quel che è certo è che possiamo rinunciare a bibite e aperitivi fruttati o meno, ma non dobbiamo mai far mancare a tavola frutta e verdura di stagione, soprattutto gli agrumi che in questo periodo dell’anno aiutano a prevenire l’influenza.
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Dott.ssa Bernadette Tamma
Dott. Simone Marata
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