La gravidanza è un evento che coinvolge totalmente la donna sia dal punto di vista fisico che psicologico, ed è quasi naturale pensare che, alla nascita del bambino, la depressione post partum interessi solo la neomamma che dovrà fronteggiare mille cose nuove.
Si tratta di una convinzione sbagliata: la depressione post partum colpisce anche i papà.
Circa 1 papà su 10 soffre di depressione post partum a fronte di 1 mamma su 5, e se ci soffermiamo ad analizzare il dato, capiremo che non c’è poi così tanto da sorprendersi.
Innanzitutto dimentichiamo facilmente che il ruolo dell’uomo è molto cambiato nel tempo, e se in passato il papà aveva soprattutto il compito di lavorare e sostenere la famiglia, oggi collabora alle faccende domestiche, pianifica le cose da sbrigare fuori e dentro casa, e deve organizzare la sua giornata coordinandosi con gli impegni della donna.
A questo che già di per sé è uno sconvolgimento sociale, si aggiunge lo stravolgimento che comporta la nascita di un bambino. Il neonato calamita tutta l’attenzione e la forza psicofisica della mamma che si sente quasi sempre in grado di fare tutto da sola al meglio.
È esattamente qui che il neopapà comincia a sentirsi escluso, tagliato fuori da un rapporto famigliare che privilegia la mamma e il bambino.
Uomo e donna vivono lo stesso stress carico di paure, preoccupazioni e ansie sconosciute fino all’arrivo del bebè, e la depressione post partum si fa strada in entrambi. Eppure la mamma ha un’arma in più che le dà la carica per reagire: durante i 9 mesi di gestazione e l’allattamento, donna e bambino costruiscono un legame fisico ed emotivo indissolubile nel tempo; l’uomo invece deve crearlo da zero, e alle preoccupazioni si aggiunge la paura di essere inadeguato al ruolo di papà.
A questo punto diventa fondamentale la sensibilità della donna, che invece di colpevolizzare l’uomo e scaricare su di lui stanchezza, ansie e nervosismo, deve coinvolgerlo, dal cambio del pannolino fino al momento del riposo. In fondo basta poco per evitare la depressione post partum del papà: bisogna riconoscergli il suo spazio all’interno della famiglia e in rapporto al bambino, che guiderà nella crescita insieme alla complicità della mamma.
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