C’è un metodo di cottura che divide: la frittura. I cibi fritti sono buonissimi, ma fanno male e affaticano il fegato. Che fare allora, rinunciare a cibi e dolci fritti o imparare a friggere bene per mangiare in modo sano?
Il nutrizionista Dott. Simone Marata ci dà qualche consiglio.
“La frittura è un metodo di cottura considerato da sempre poco sano e in effetti, senza le dovute precauzioni può esserlo, sia per la qualità di olio assorbita dagli alimenti sia per la possibile formazione di sostanze irritanti della mucosa gastrica come l’acroleina. Con alcune accortezze, si può ridurre la quantità di olio assorbita dall’alimento e la formazione di composti irritanti.
La temperatura dell’olio di frittura deve aggirarsi sui 170-180°C, l’olio non deve fare fumo, e deve ricoprire completamente l’alimento così da far formare una crosta croccante che garantisce un fritto più “leggero” e più fragrante.
L’olio migliore per la frittura è quello extra vergine d’oliva, perché rimane stabile anche ad alte temperature riducendo, così, la formazione di sostanze irritanti della mucosa gastrica come l’acroleina. In alternativa, si può usare l’olio di arachidi, ricco di acidi grassi polinsaturi. Sono invece da evitare gli oli di semi vari, il burro e la margarina.
Non si deve usare lo stesso olio più volte, perché con l’alta temperatura l’olio si degrada.
La frittura è un metodo di cottura usato anche per cuocere alcuni dolci, specie i dolci del Carnevale, le zeppole per la festa del papà, ma anche tipici dolci regionali come i Krapfen friulani o i Churros spagnoli.
I dolci, di per sé, hanno un elevato contenuto calorico dovuto agli zuccheri usati, e a maggior ragione i dolci fritti sono alimenti ad alta densità energetica, sconsigliati nei regimi dietetici ipocalorici e in tutti i piani alimentari in cui è importante controllare l’apporto dei grassi con la dieta: colesterolo alto, trigliceridi alti. Inoltre, gli alimenti fritti in generale sono sconsigliati in tutte le affezioni dello stomaco, come la gastrite e il reflusso esofageo. Per chi non ha problemi di peso o di salute, invece, i dolci fritti sono un alimento da consumare con moderazione e saltuariamente, secondo le indicazioni delle Linee Guida per una Sana Alimentazione Italiana, preferendo sempre prodotti artigianali ai prodotti industriali perché prodotti a partire da materie prime fresche e genuine.”
Se vuoi approfondire il tema di questo post, contatta il Dott. Simone Marata o richiedi il parere dei medici nel nostro Forum.