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Gioco d’azzardo, patologia in aumento

Gioco d'azzardo patologico
Gioco d'azzardo patologico - Fotolia






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Il Ministero della Salute ha inserito il gioco d’azzardo nei LEA, Livelli Essenziali di Assistenza medica forniti gratuitamente dal Servizio sanitario nazionale. È un’informazione che evidenzia le proporzioni del problema e ne sottolinea la natura patologica.

 

Il gioco d’azzardo patologico è in costante aumento tra gli italiani tra cui si contano circa 800.000 persone. Se nel 2004 gli italiani giocavano annualmente circa 25 miliardi di euro, oggi la cifra è salita a circa 90 miliardi.
Da molti anni l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto il gioco d’azzardo come una vera e propria malattia che, a un certo punto del suo processo, aggira la consapevolezza e la volontà di una persona spingendola a giocare al di là di ogni logica e spesso contro il suo stesso interesse.

 

Quando la dipendenza diventa patologia?

Il Dott. Michele Sforza specializzato nel trattamento della dipendenza da sostanze e da comportamenti, come quella dall’alcol, dal gioco d’azzardo e da internet, spiega che “dipendere da qualcosa significa averne bisogno e gli esseri umani hanno bisogno di molte cose di cui non possono fare a meno (cibo, ossigeno, affetti, socialità ecc.). Ma questi bisogni non hanno caratteristiche patologiche perché non portano conseguenze negative, anzi ci fanno vivere meglio. Si parla invece di dipendenze patologiche quando una persona non solo ha bisogno di sostanze o comportamenti gratificanti, ma quando questi diventano non più controllabili. Le attività in questione, da ludiche, sociali e moderate, diventano progressivamente una gabbia dalla quale la persona non riesce più ad uscire in quanto travolta drammaticamente dal bisogno compulsivo di agire quelle attività ripetutamente e senza più controllo. Schiacciata dalle conseguenze problematiche di tale abuso continuativo, la persona viene via via sopraffatta e perde ogni speranza e ogni volontà di poterne uscire”.

 

Il gioco d’azzardo patologico interessa soprattutto la popolazione giovane tanto che le più colpite sono le persone tra i 25 e i 40 anni, un’età che configura la patologia per certi aspetti atipica se si considerano i dipendenti dall’alcol in genere tra i 30 e i 55 anni.
La dipendenza patologica è una condizione di forte disagio sia materiale che emozionale e psichica: alle difficoltà dovute alle continue e consistenti perdite economiche, si affiancano le ripercussioni familiari e il fragile equilibrio mentale messo sempre più a dura prova dalle complicazioni e dalle sofferenze subite. Su ABCsalute.it, la Dott.ssa Paola Vinciguerra ha in passato espresso le dinamiche con cui il gioco d’azzardo, in particolare il poker online, mette a rischio la salute mentale.

 

Il fatto che il Ministero della Salute abbia riconosciuto la natura patologica del gioco d’azzardo potrebbe rappresentare, per chi ne soffre, un incoraggiamento a chiedere aiuto per avviare un percorso di cura sotto la supervisione di medici specialisti.


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