GUEST POST
Avere una pelle più giovane è il sogno di molte donne, e non passa in secondo piano neanche in tempo di crisi anzi, diventa sempre più spesso realtà.
Diversamente dai peeling tradizionali, quelli moderni svolgono una doppia azione e assicurano un duplice risultato: permettono di ringiovanire la pelle del viso, e di rinvigorire la capacità della cute stessa di difendersi dai segni del tempo. Un’azione, quest’ultima, semplice e naturale solo fino ai trent’anni di età.
Grazie ai nuovi peeling chimici, è possibile ringiovanire la pelle, rinnovare lo strato superficiale dell’epidermide, eliminare macchie, cicatrici acneiche e iporpigmentazioni, attenuare le rughe superficiali e, in generale, restituire tono, freschezza e luminosità al volto. Però, la novità più grande sta nel fatto che, se associati alla biorivitalizzazione della cute con aminoacidi e vitamine, i peeling chimici stimolano la produzione di collagene ed elastina così come accade durante la giovinezza.
Per rendere la pelle più recettiva al peeling e ottenere maggiori effetti positivi, è necessario fare al massimo due sedute di biorivitalizzazione che prevedono un’iniezione di acido ialuronico frammentato, aminoacidi e vitamine, in modo da contrastare la mancanza di elasticità e predisporre la pelle al rinnovamento. Inoltre, prima di procedere al trattamento, la pelle andrà preparata con l’acido transretinoico che assottiglia lo strato superficiale della pelle, e stimola le cellule cutanee a rinnovarsi per essere più attive nella produzione di alcune sostanze fondamentali come il collagene.
Se siete alla ricerca di qualche novità, sappiate che tra i nuovi tipi di peeling spiccano le maschere a strappo, la cui maggiore caratteristica è la comodità. L’acido, infatti, viene applicato come una crema che, dopo aver raggiunto la giusta penetrazione, diventa una sottile pellicola facilmente rimovibile con uno strappo. A seconda del principio attivo che si vuole utilizzare, possiamo distinguere diversi tipi di maschere a strappo: contro l’acne, contro le macchie, e altre ancora più indicate per rinnovare e illuminare la pelle.
Eccone alcune nello specifico:
Peeling alla tretinoina. Consiste nell’applicazione di una maschera polivinilica ad alta concentrazione che permette la massima penetrazione del principio attivo. Il miglioramento è visibile dopo circa 6 settimane di trattamento.
Peeling con composti schiarenti. È un peeling realizzato con un prodotto schiarente in due formulazioni. La prima, più soft rispetto all’altra più esfoliante, è indicata per i problemi meno gravi di iperpigmentazione. In entrambi i casi, questo tipo di trattamento è adatto per cancellare le macchie cutanee a seguito della gravidanza, dell’avanzare dell’età, dell’esposizione al sole o ad agenti chimici. Per migliorare e, in parte, risolvere il problema occorrono circa 3-6 sedute.
Peeling con soluzione di Jessner. Questo peeling superficiale, sconsigliato a chi soffre di herpes simplex o è allergico all’aspirina, è particolarmente indicato per chi desidera eliminare le macchie scure. Per ottenere risultati significativi sono necessarie circa 6-8 sedute almeno due volte l’anno.
Light Eyes Pee. È un peeling specifico per il contorno occhi, a base di retinolo, ciclodestrine e derivati della vitamina K. Viene applicato dallo specialista con un pennello e rimosso dopo circa 20 minuti come fosse una maschera. Per restituire la giusta luminosità allo sguardo, è necessario sottoporsi a una seduta a settimana per quattro settimane.
Non vi resta che affidarvi a un medico specialista in dermatologia estetica e scegliere il peeling chimico più adatto.
Per questo guest post, ringraziamo la redazione di Benessere Village.
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Dr Bruno Bovani – Centro Esculapio
Dr Aliona Muratov
Dr Antonella Capponi