La prostata è un organo maschile particolarmente delicato che subisce numerose trasformazioni nel corso della vita in relazione all’età: tra i 20 e i 40 si va incontro all’infiammazione alla prostata, tra i 40 e i 60 si può riscontrare la prostata ingrossata, e oltre i 60 anni s’innalza il rischio di tumore.
Abbiamo già parlato della prostatite e del tumore alla prostata, oggi parliamo della prostata ingrossata, o ipertofia prostatica benigna delineandone le cause, i sintomi e le cure.
Cause. I motivi dell’ingrossamento della prostata non si possono definire con assoluta certezza, ma i medici concordano nel ritenere che si tratta di una concausa di fattori. Per esempio: uno stile di vita insalubre e la fisiologica andropausa determinano alcuni cambiamenti nella struttura ghiandolare della prostata che si ingrossa fino a comprimere un tratto dell’uretra.
Sintomi. Sono tutti legati alla minzione, dalla difficoltà di urinare alla necessità di andare in bagno molto di frequente, sia di giorno che di notte, fino al minzionare a scatti (in modo intermittente) o al contrario con getti forti. Questo accade perché più la prostata si ingrossa e più l’uretra è schiacciata, e di conseguenza fa maggiore fatica ad espellere l’urina. Inoltre, il mancato svuotamento della vescica favorisce l’insorgere di infezioni e di calcoli, e quindi di altre problematiche correlate.
Cure. La prostata ingrossata si può curare in modo farmaceutico o chirurgico. La terapia farmacologica comprende:
– l’uso di inibitori 5a-reduttasi che rendono inattivi gli enzimi responsabili della trasformazione del testosterone in diidrotestosterone (Dht), a sua volta responsabile dell’ingrossamento prostatico;
– l’uso di farmaci alfa bloccanti che facilitano l’urinare perché rilassano il tono muscolare del collo vescicale e della prostata.
I risultati delle terapie farmacologiche sono visibili entro poche settimane ma servono mesi per avere esiti ottimali.
La cura chirurgica all’ingrossamento della prostata consiste nella resezione endoscopica della prostata (Turp): in anestesia spinale, viene introdotto un resettore, uno strumento che rimuove l’edema della prostata e facilita la minzione. L’intervento richiede un paio di settimane di convalescenza.
Queste sono indicazioni generiche: per avere consigli mirati e approfonditi su come affrontare un’ipertrofia prostatica benigna, chiedi consiglio al tuo medico o iscriviti al nostro Forum.