Ptosi palpebrale è il nome tecnico con cui i medici chiamano la palpebra calante. Potrebbe sembrare un problema di poco conto, invece può avere diverse ripercussioni sulla qualità della vita di chi ne soffre. La palpebra colpita dalla ptosi copre l’occhio, in casi gravi nasconde quasi tutta l’iride, e questo impedisce di vedere bene e, dal punto di vista estetico, genera scarsa autostima. A differenza della palpebra scesa, però, la ptosi palpebrale non è un inestetismo su cui intervenire con la blefaroplastica, bensì un difetto della meccanica della palpebra.
La ptosi può essere congenita o di origine neurologica. Nel primo caso è il neonatologo ad accorgersi del difetto oppure, se la ptosi è lieve, lo segnalerà più tardi il pediatra. La ptosi congenita si manifesta, dunque, sin dalla nascita, e in molti casi compromette il corretto sviluppo oculare e causa disturbi come il cosiddetto occhio pigro mono o bioculare. La ptosi di origine neurologica, invece, è causata da forti traumi, come per esempio un brusco impatto in seguito a un incidente, oppure da alcune malattie come la miastenia gravis. Infine, la ptosi palpebrale può essere uno degli effetti dell’invecchiamento.
Dal punto di vista meccanico, cosa impedisce alla palpebra di stare alzata? Detto in maniera molto semplice: il muscolo elevatore della palpebra è troppo corto, funziona male, oppure è così debole da non riuscire a sollevare la palpebra. Solo il chirurgo può identificare la causa della ptosi palpebrale e valutare come intervenire per risolverla.
Ci sono, in genere, due modi per curare la ptosi:
1. Muscolo elevatore della palpebra indebolito: si accorcia il muscolo e si fissa in modo stabile al tarso, la zona rigida della palpebra
2. Muscolo elevatore della palpebra non funzionante: si preleva una fettuccia di tendine dalla muscolatura laterale della coscia e con questo si collega il movimento di apertura o chiusura della palpebra con quello del sopracciglio. Così facendo, la palpebra si solleva ogni volta che si alza il sopracciglio
Una delle controindicazioni dell’intervento è la chiusura parziale della palpebra quando c’è bisogno che stia chiusa, per esempio per dormire. Se mancano pochi millimetri alla chiusura totale non ci sono problemi importanti, se invece la palpebra resta più aperta che chiusa, allora è il caso di intervenire per evitare possibili irritazioni della cornea.
Per avere maggiori informazioni sulla ptosi palpebrale, contatta i chirurghi plastici di ABCsalute.it o scrivi al Forum, come già hanno fatto altri utenti prima di te.