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Sanità: stop agli esami inutili e più controlli sulle ricette








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Il 2013 sarà un anno all’insegna del risparmio anche in ambito sanitario. Questa è la prima considerazione che emerge dalla nuova strategia varata dal Ministro della Salute Renato Balduzzi: stop agli esami clinici inutili e sì a maggiori controlli sulle ricette mediche.

Il primo passo verso la stretta sanitaria è stato l’aggiornamento dei Lea, Livelli essenziali di assistenza, una lista di circa 6000 esami e controlli clinici forniti dal Ssn. L’obiettivo del Ministro Balduzzi è ridurre drasticamente gli esami inutili per far fronte a una situazione economica disastrosa.

Ecco i tre punti previsti dalla nuova strategia sanitaria:
Aggiornamento dei Lea. Nei Livelli essenziali di assistenza rientreranno:

Prescrizione medica – l’epidurale, un’iniezione che permette alla donna di affrontare un parto indolore, questa novità dovrebbe favorire il parto naturale e scoraggiare quello cesareo troppo diffuso specie nel Sud Italia;
– cinque patologie croniche: broncopneumopatie croniche ostruttive, le ostemieliti, le patologie renali croniche, il rene policistico autosomico dominante, la sarcoidosi; inoltre le patologie derivanti dall’uso di Talidomite e la ludopatia, riconosciuta a pieno titolo come una dipendenza al pari delle sostanze stupefacenti.

Taglio degli esami inutili. Si tratta del punto più discusso del piano del Ministro Balduzzi. L’intento è quello di azzerare i controlli inutili come, per esempio, la TAC a un ginocchio dolorante, la risonanza magnetica, il ricovero per un intervento al tunnel carpale. Sebbene lo scopo sia da apprezzare, cioè il risparmio, il rischio in termini di salute è molto alto: l’unico modo per accertarsi della presenza di una patologia è l’esame clinico, se questo manca la malattia potrebbe pericolosamente degenerare.

Controlli serrati sulle prescrizioni mediche. Il 5% delle ricette sarà controllato per verificare che ci siano reali motivi per sottoporre un paziente a un esame clinico. Il medico è infatti tenuto a specificare il sospetto diagnostico, e saranno le Regioni a organizzarsi in modo tale da stabilire se ci sono le condizioni per richiedere un esame, in base anche all’età del paziente, alla cronicità del disturbo e alla gravità della situazione. Il rischio è che, per esempio, a una donna in età di menopausa che lamenta dolori alle ossa possa essere vietato un esame specialistico perché, essendo terminato il ciclo mestruale, quei dolori sono normali. In questo modo sarebbe difficile diagnosticare e curare l’osteoporosi.

Le proposte del Ministro della salute Renato Balduzzi scatenano sempre un acceso dibattito tra favorevoli e contrari, e lo stop agli esami inutili non sarà da meno. Tu cosa ne pensi, è una strategia vincente per evitare gli sprechi?


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