Dott.ssa Paola Vinciguerra

Psicologia

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laurea

    1980 - Laurea in Psicologia - indirizzo applicativo (Roma)

    Iscrizione all'albo

    08/11/1990 - Albo degli Psicologi del Lazio (Ordine degli Psicologi del Lazio) n. 1943

    Abilitazione

    Esercizio dell'attivita psicoterapeutica


Crisi economica e consumismo

La crisi economica ha ridimensionato drasticamente il consumismo

Scritto da
Dott.ssa Paola Vinciguerra

Pubblicato il
07/09/2012

Crisi economica e consumismo. Negli articoli precedenti abbiamo parlato degli effetti della crisi economica  (crisi di indentità e stress) e delle contromisure che possiamo prendere. Ora parliamo di un aspetto per cui in certo qual modo dobbiamo ringraziare la crisi economica ed è quello di aver posto in evidenza un errore che spesso hanno compiuto i genitori nell’educazione dei propri figli.
Non si può dire se sia stato per amore malinteso o per compensare magari le proprie mancanze, sta di fatto che molti figli sono stati abituati a un consumismo sfrenato, all’usa e getta, all’avere tutto; questo con il risultato che sono diventati dei depressi incapaci di capire dove stia di casa l’impegno.

 

No ai sensi di colpa. Dal momento che i mezzi economici si sono drasticamente ridimensionati i genitori non devono tuttavia sentirsi in colpa, non devono avere paura della reazione dei figli di fronte al fatto che non possono più dar loro quello a cui erano abituati, magari tentando di farlo al di sopra delle attuali possibilità. Al contrario devono coinvolgerli seriamente nelle difficoltà che stanno attraversando dichiarando in maniera esplicita che oggi non è più possibile avere quello che si aveva prima.

 

Cambiare stile di vita in positivo. Un'altra cosa da fare è cominciare a dedicare più tempo ai figli per aiutarli a creare delle alternative nello stile di vita. Per colpa della crisi economica non ci possiamo più permettere lo sport in palestra? Andiamo a giocare al pallone in mezzo al prato. La maglietta firmata non possiamo più comprarla? La acquisteremo sulla bancarella ma poi la disegneremo noi. In questo modo ci sentiremo delle persone davvero uniche e non più omologate in un gruppo perché sappiamo fare emergere la nostra creatività. È chiaro ed evidente che per dare un messaggio in questo senso contro il consumismo, che sia non solo positivo verbalmente ma anche emozionalmente, i primi convinti devono essere i genitori. Dedicare ai figli più tempo e non più cose: si può giocare con nulla e si può insegnare con nulla. E la crisi economica farà meno paura.



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