1980 - Laurea in Psicologia - indirizzo applicativo (Roma)
08/11/1990 - Albo degli Psicologi del Lazio (Ordine degli Psicologi del Lazio) n. 1943
Esercizio dell'attivita psicoterapeutica
Scritto da
Dott.ssa Paola Vinciguerra
Pubblicato il
27/03/2013
E’ ormai noto che i nostri bambini, già dalla più tenera età (intorno ai 7 anni) usano abitualmente il computer, vanno su internet, sono iscritti a community e social network. Il pc non è usato solo per divertimento, oggi diventa lo strumento privilegiato dai cyber bulli. Questo è ciò che emerge dall’ultimo Rapporto Eurispes – Telefono Azzurro sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza.
- Dott.ssa Vinciguerra, quali sono le cause del bullismo?
Il fenomeno del bullismo è in continua crescita ed in Italia, i primi episodi, si verificano intorno agli undici anni. Dai dati degli ultimi sondaggi è emerso che un bambino su quattro ne è vittima. Le cause degli atteggiamenti tipici del bullismo sono da ricercare prima nella sfera famigliare, poi in quella scolastica e sociale. La famiglia moderna non è più un riferimento indistruttibile, le separazioni sono in aumento e gli equilibri relazionali che si vengono a creare in seguito sono spesso precari e lontani dalle esigenze dei bambini e degli adolescenti. Inoltre, il tempo che i genitori passano con i propri figli è in genere poco e non basta a trasmettere loro solidi principi, codici morali e a capire le loro insicurezze. Infine le “leggi del consumismo” che regolano la nostra cultura sono volte all’appagamento immediato dei nostri desideri a discapito della durevolezza e della solidità, con la conseguente emarginazione di tutti quelli che non riescono a “stare al passo”.
- Come può la tecnologia contribuire allo sviluppo del fenomeno del bullismo?
Nella nostra attuale realtà sociale la comunicazione passa anche e soprattutto attraverso internet, i cellulari ed i computer. Ciò la rende sempre meno empatica ed emotiva. Quindi non c’è da stupirsi se anche questi fenomeni di violenza entrino a far parte del mondo virtuale. Inoltre, tramite il computer, il bullo, può infastidire, minacciare e ferire anche rimanendo anonimo, quindi senza esporsi e senza correre troppi rischi di essere scoperto. Non bisogna, infine, dimenticare, che ormai, attraverso la televisione, i cellulari ed i pc è possibile prendere visione di filmati e foto particolarmente violenti, che prima dell’avvento dell’era tecnologica non erano così facili da reperire.
- Come agisce la visione di queste immagini sulla mente dei nostri ragazzi?
E’ stato recentemente dimostrato che immagini scioccanti hanno un effetto cinque volte superiore su un cervello in via di formazione piuttosto che su un cervello di un adulto. Questo avviene poiché i bambini e gli adolescenti non hanno ancora la capacità di capire, selezionare e distaccarsi da scene particolarmente violente. Ciò, può, inoltre portare i soggetti a provare emozioni solo davanti a queste immagini, quindi a seguire modelli sbagliati, a costruire la loro identità personale in maniera errata ed a chiudersi in un mondo virtuale nel quale non distinguono più cos’è bene e cos’è male.
- Quali consigli si possono dare ai genitori?
Il bullismo è un fenomeno sociale complesso e difficile da capire; i genitori però possono:
1. stare più vicini ai loro figli e trascorrere maggiore tempo con loro. Ciò non vuol dire che devono controllarne ogni passo, ma osservarli e parlargli. Per scoprire se qualcosa non va o se c’è qualcosa di strano in quel che pensano, nel modo in cui si esprimono o in ciò che dicono; bisogna individuare le loro opinioni ed i loro valori. Per fare ciò non è necessario, né utile, sottoporli ad un “terzo grado” sui loro amici, sulle loro attività o sulla scuola, ma è meglio chiedere la loro opinione su argomenti “neutri”, come fatti di cronaca, film o su cosa gli è accaduto durante la giornata.
2. aiutarli a cambiare. Se ci si accorge che i propri figli ragionano in maniera non aderente alla realtà, lontana dai valori e dai riferimenti della famiglia, i genitori non devono perdere la calma, ma proporre loro soluzioni alternative e concrete ad un atteggiamento sbagliato, devono porre domande, esprimere opinioni, volte a mettere in discussione, ma non ad esprimere solo un giudizio negativo, l’agire del ragazzo.
3. porre dei limiti. E’ molto importante che i genitori insegnino ai propri figli che per ottenere qualcosa è necessario impegnarsi e faticare, che non si può avere “tutto e subito”. Bisogna, quindi, spingere i ragazzi, fin da piccoli, a raggiungere i loro obbiettivi e poi premiarli.
4. dare il buon esempio. Il metodo migliore per trasmettere valori e comportamenti ai nostri figli è senza dubbio dare il buon esempio. E’ importante dimostrargli che anche le loro opinioni, come quelle di chiunque altro, sono importanti e meritano di essere ascoltate.
5. controllare l’uso che fanno della tecnologia. Impedire l’utilizzo di computer e cellulari può essere controproducente per vari motivi, il primo dei quali è che ormai questi mezzi sono i più usati per comunicare con gli amici e con il mondo. Impedire ai nostri figli di confrontarsi, parlare ed interagire con gli altri potrebbe portarli a chiudersi. E’ molto meglio trovare un accordo ed organizzare il pomeriggio tra i compiti, lo sport e prima di cena concedergli un’oretta al computer o ai videogiochi.
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