1980 - Laurea in Psicologia - indirizzo applicativo (Roma)
08/11/1990 - Albo degli Psicologi del Lazio (Ordine degli Psicologi del Lazio) n. 1943
Esercizio dell'attivita psicoterapeutica
Scritto da
Dott.ssa Paola Vinciguerra
Pubblicato il
27/03/2013
Roma, 9 feb. (Adnkronos Salute) - Altro che horror fatto in casa. "'Paranormal activity' fa star male perché scatena alla perfezione il processo di immedesimazione. Insomma, è fatto benissimo: bombardando udito e vista, fa scattare nel cervello degli spettatori l'identificazione perfetta. Così non c'è troppo da stupirsi di tremori, vomito, nausea e panico. La loro mente, infatti, risponde come se il pericolo fosse reale". A descrivere il segreto del film che, appena arrivato nelle sale italiane, è finito al centro di numerose polemiche per le scene di panico e i malesseri fra gli spettatori più giovani, è Paola Vinciguerra, psicologa e psicoterapeuta presidente dell'Eurodap (associazione europea disturbi da attacchi di panico).
"In pratica - spiega la psicologa all'ADNKRONOS SALUTE - si viene bombardati da stimoli che fanno credere al nostro cervello di essere in presenza di un pericolo reale, proprio come quando siamo vittima degli attacchi di panico. Una sensazione di allarme intensa e travolgente, che non risponde a una vera minaccia ma ad immagini e suoni studiati per 'tirarti nel film'. Gli autori hanno fatto un buon lavoro: questo film dell'orrore terrorizza davvero". Anche perché, aggiunge l'esperta, l'ambientazione non è improbabile o lontana dall'esperienza comune. "Dunque immedesimarsi è ancora più facile".
Risultato: shock, nausea, testa che gira, sudori freddi. E se le associazioni dei consumatori e dei genitori minacciano richieste di risarcimento danni, la specialista si dice concorde con quanti chiedono che la pellicola sia vietata ai minori.
"Questo perché - precisa la Vinciguerra - i giovanissimi sono meno in grado di fare una scelta consapevole. Oggi poi, sono 'affamatì come non mai di sensazioni forti, e la voglia di sentire qualcosa di nuovo può esporli al bombardamento di emozioni estreme, cui la psiche reagisce come abbiamo già visto".
Insomma, gli adulti possono scegliere in modo consapevole a cosa esporsi, mentre i ragazzini rischiano di incappare in qualcosa di cercato, ma superiore alle attese. "E la loro psiche può finire preda di attacchi di panico. Ecco perché, secondo me - conclude l'esperta - ha senso in questo caso vietare il film ai minori".
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