11/11/1985 - Medicina e Chirurgia (Torino)
17/03/1986 - Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di Torino (Ordine della Provincia di Torino) n. 0000013739
Chirurgia
1985 /2 - Medicina e Chirurgia (Torino)
Scritto da
Dr Marco Diena
Pubblicato il
16/03/2011
I progressi della Cardiochirurgia. La Cardiochirurgia ha fatto passi da gigante nell'ultimo ventennio, grazie alla ricerca applicata alla realizzazione di interventi chirurgici sempre più ricercati e meno invasivi.
Bypass coronarico e arterie mammarie. Negli anni 90 l'intervento più praticato nei vari Centri di Cardiochirurgia era il bypass coronarico, ovvero il confezionamento di "ponti" in arteria o in vena per saltare le coronarie stenotiche (ristrette) dalla malattia aterosclerotica.
Era già evidente allora che il bypass coronarico realizzato utilizzando le arterie mammarie dava risultati superiori a quello realizzato con le vene safene; infatti il bypass coronarico del primo tipo non solo durava più a lungo dell'altro ma la sua durata era praticamente illimitata.
Per questo motivo, in vari paesi europei e oltreoceano, molti chirurghi si sono dedicati al bypass coronarico realizzato con arterie mammarie e questa scelta li ha premiati con i risultati degli interventi.
Nel 2000 sono stati pubblicati diversi lavori scientifici con la descrizione di pazienti che, con almeno due bypass con due arterie mammarie, avevano migliore sopravvivenza e meno problemi ischemici nel corso degli anni successivi.
Il Cardioteam. Il Cardioteam, già dal 1996 ha utilizzato le due arterie mammarie a Torino e negli anni successivi a Novara; ha quindi esteso questa metodica a tutti i pazienti, anche i diabetici e gli obesi, e ai casi urgenti.
Da allora Cardioteam ha introdotto in Piemonte gli interventi di bypass coronarico a cuore battente, ovvero senza la circolazione extracorporea, grazie a sistemi di stabilizzazione del cuore.
Così Cardioteam può operare pazienti complessi, con malattie ai reni o cerebrali, con un rischio più basso.
L'endoscopia. Nel 2001 Cardioteam ha portato in sala operatoria il robot chirurgico "da Vinci", un'apparecchiatura avanzatissima che consente di eseguire movimenti molto precisi in endoscopia.
Oggi il robot non si usa più ma è stato indispensabile perché la Cardiochirurgia potesse sviluppare le tecniche mini-invasive sia coronariche sia valvolari.
Il bypass coronarico e la sopravvivenza. Il bypass coronarico si è dimostrato superiore all'angioplastica con lo stent nei pazienti con stenosi del tronco comune, con stenosi complesse dell'interventricolare anteriore o dei tre vasi coronarici, come dimostrato dal Syntax Trial.
Questo studio statunitense randomizzato ha provato indiscutibilmente che, anche se l'intervento chirurgico è più invasivo dell'angioplastica, garantisce una migliore sopravvivenza e libertà da nuovi infarti.
L'angioplastica con lo stent è più indicata nei casi di coronaropatia semplice.
Per questi motivi la decisione se eseguire un'angioplastica o un intervento di bypass coronarico va presa in team ponendo il paziente al centro dell'iter terapeutico e valutando caso per caso la terapia migliore.
La Clinica San Gaudenzo di Novara. Questo è l'approccio che viene adottato alla Clinica San Gaudenzio di Novara, dove arrivano pazienti da tutta Italia e da alcuni paesi dell'Unione europea per le cure del sistema cardiovascolare.
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