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Dr Marco Diena

Cardiochirurgo

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laurea

    11/11/1985 - Medicina e Chirurgia (Torino)

    Iscrizione all'albo

    17/03/1986 - Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di Torino (Ordine della Provincia di Torino) n. 0000013739

    Specializzazione

    Chirurgia

    Abilitazione

    1985 /2  - Medicina e Chirurgia (Torino)


La familiaritĂ  per il diabete si combatte con la prevenzione

Scritto da
Dr Marco Diena

Pubblicato il
28/03/2011

La familiarità. Se la familiarità (l'ereditarietà) non possiamo modificarla, a maggior ragione se ci troviamo di fronte a familiarità per qualche malattia cardiovascolare, in grado di determinare l'infarto e l'ictus, dobbiamo stare ancora più attenti ai fattori modificabili.
Bisogna quindi fare alcuni controlli periodici (pressione sanguigna, colesterolo, glicemia), evitare il fumo e fare una vita sana, con adeguata attività fisica e lavorativa e adeguata alimentazione.

 

La familiarità per il diabete. Nel caso del diabete dell'adulto, di tipo 2, bisogna tener ben presente che, oltre alla familiarità, esso deriva in particolare dall'assunzione eccessiva di zuccheri nell'alimentazione abituale e dalla progressiva perdita di funzionalità del pancreas.
Questa ghiandola endocrina infatti è come la batteria di un cellulare o di una torcia elettrica che più la si usa più la si consuma.
Ciò significa che se esiste una familiarità con il diabete, che implica una naturale predisposizione, purtroppo un errato comportamento può anticipare la sua manifestazioni patologica.
Se, per esempio, fin da piccolo bevo i soft drink con la loro carica di zuccheri o mangio i dolci o ho un'alimentazione non corretta, anticipo sensibilmente l'insorgere del diabete e ne determino la gravità.
Quindi è facile capire che anche sul diabete di può agire in modo preventivo.

 

L'indifferenza al rischio del fumo. Quanto ai danni del fumo studi approfonditi effettuati negli Stati Uniti dimostrano che il fumo accorcia da 5 a 7 anni la durata media della vita.
Questo deriva dal fatto che chi fuma è più facilmente soggetto a infarto e ictus; il rischio più diretto è quello di rimanere handicappato a causa di lesioni cerebrali permanenti, dovute ai danni provocati dalle patologie del sistema cardiovascolare; è soggetto anche ad altre insorgenze gravi come i tumori ai polmoni, alla bocca e all'esofago.
Evitando il fumo si riduce quindi sensibilmente il rischio di patologie tumorali e cardiovascolari.

 

Il colesterolo cattivo. Per quanto riguarda il colesterolo effettivamente anch'esso, come la pressione, viene poco controllato nella popolazione. Quindi anche in questo caso le dobbiamo far capire che siamo noi gli artefici della nostra salute e non possiamo demandare tale compito ad altri. Quindi se si svolge attività fisica e si controlla il colesterolo e la pressione arteriosa si è partecipi del proprio benessere che non è solo fisico ma anche psichico. Senza entrare nell'azione della sfera psichica, che sicuramente è più complessa, rimaniamo a quella fisica che è, diciamo così, meglio gestibile.

 

Cosa s'intende per salute. Dobbiamo a questo proposito precisare meglio il concetto di salute; è da considerare il bene più prezioso e quindi più del successo, del lavoro, del denaro, però tutti quanti ci rendiamo conto del valore della salute soltanto quando la perdiamo perché diamo per scontato che noi stiamo bene, che i nostri parenti stanno bene e quindi solo quando avviene il patatrac ci rendiamo conto che la salute è il bene più prezioso che abbiamo.
In realtà questo bene è tanto prezioso quanto poco è curato perché effettivamente se tutti considerassimo meglio il valore della salute staremmo attenti a mantenerci in questa condizione fisica e psicofisica.
Questo è un concetto che non c'è: diamo la salute per scontata, mentre esistono anche persone giovani ammalate o persone che hanno cinque, sei, sette otto patologie nello stesso momento; chi ha vissuto nella propria vita professionale queste esperienze si rende conto che la salute è un bene immenso.
Se si ha la salute si può affrontare tutto, anche una battaglia in più rispetto a quelle che quotidianamente ci propone la vita.



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