Prof. Dr Alfio Giovanni Patanè

Medico Chirurgo Specializzato in Neurologia

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laurea
    08/07/1987 - Medicina e Chirurgia (Catania)
    Iscrizione all'albo

    25/02/1988 - Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di Catania (Ordine Prov di Catania) n. 8990

    Specializzazione

    24/07/1991 - Neurologia (Catania)

    Abilitazione
    1987 /2 - Medicina e Chirurgia (Catania)

La difficile diagnosi delle demenze

Scritto da
Prof. Dr Alfio Giovanni Patanè

Pubblicato il
30/11/2011

Fonti:

- "Commitee Of Geriatric del Royal College of Physicians britannico", Il pensiero scientifico editore, Roma 1982.

- Spinler, "Il decadimento demenziale", Roma, 1985
- Per approfondire vedi Mini Mental Status Examination

 

Per demenza si intende la compromissione generale delle funzioni nervose superiori come la memoria, la capacità di far fronte alle richieste della vita di ogni giorno e di svolgere i normali atti della vita quotidiana. A questa definizione semplicistica non corrisponde tuttavia una semplicità diagnostica. Infatti la diagnosi di demenza è particolarmente complicata.

 

Nelle primissime fasi occorre distinguerla dalla depressione senile con la quale ha in comune la svogliatezza, i disturbi della memoria, l'atteggiamento sempre più introverso nei confronti del mondo e un conseguente isolamento. Non bisogna sottovalutare tali fenomeni perché il quadro si aggrava velocemente. Occorre allora che non ci si accontenti di una semplice visita neurologica, sebbene indispensabile, bensì di un approccio più completo e polifunzionale.

 

La visita clinica neurologica comporta la raccolta dei dati caratteristici della personalità del malato e delle sue modificazioni dal momento in cui si fa risalire l'inizio del periodo patologico; di poi l'esame obiettivo scrupoloso con l'osservazione dell'andatura, le prove di equilibrio, i riflessi e soprattutto l'osservazione oftalmoscopica permetteranno di rilevare possibili anomalie, elementi predittivi anche per il decorso della malattia.

Non guasterà nella stessa sede la somministrazione di un breve test neuro-psicologico di facile applicazione (Mini Mental Status Examination). Di poi una RMN (Risonanza Magnetica Nucleare) encefalo con e senza mezzo di contrasto, permetterà di valutare visivamente il grado di diminuzione di volume dell'encefalo (atrofia), elemento che rappresenta l'avanzare del danno demenziale. Anche un esame elettroencefalografico riveste un proprio ruolo diagnostico, poiché nei soggetti dementi o candidati alla demenza si registrano particolarità non rilevabili nei soggetti che versano in normale invecchiamento.



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