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Dr Claudio Lambertoni

Medico Chirurgo Specializzato in Otorinolaringoiatria

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laurea

    Medicina e Chirurgia (1977)

    Iscrizione all'albo

    Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di MILANO n° 35641 (Provincia di Milano)

    Specializzazione
    Otorinolaringoiatria e Patologia Cervico facciale (1980)
    Abilitazione

    Medicina e Chirurgia (1977)


Le adenoidi infiammate possono provocare l’otite

Le adenoidi infiammate,con otite recidivante, richiedono l’asportazione chirurgica

Scritto da
Dr Claudio Lambertoni

Pubblicato il
04/07/2012

Le adenoidi. In partenza bisogna dire cos’è l’adenoide.

L’adenoide o vegetazioni adenoidi, anche se il termine sembrerebbe identificare una pluralità di organi, in realtà è un organo unico, di forma sferica, contenuto in un'area situata nel passaggio tra naso e gola, la zona che viene definita rinofaringe.

È un organo di tipo linfatico come le più note tonsille palatine che tutti conosciamo.

Infatti un altro nome per definire le vegetazioni adenoidi è quello di tonsilla faringea.

Il ruolo delle adenoidi è quello di difendere il soggetto dalle infezioni, e quindi anche dall’otite, e si esplica soprattutto dagli zero fino ai quattro-cinque anni di età.

 

La sintomatologia delle adenoidi. Per quanto riguarda le infezioni delle adenoidi, esse sono tipiche del bambino; la manifestazione si presenta anzitutto come una sensazione di tipo ostruttivo nasale, quindi il bambino ha il naso chiuso, tende ad avere una respirazione prevalentemente orale e quindi tiene la bocca aperta e russa di notte.

Talvolta si può arrivare fino a una vera e propria sindrome delle apnee del sonno: cioè il bambino trattiene il fiato e non respira.

Questa può essere una manifestazione pericolosa perché può anche essere correlata a quei casi di morti bianche, cioè di morti nel sonno.

È frequente soprattutto tra i 2/3 anni di età dl bambino e ha una recrudescenza successiva intorno ai 4/6 anni.

 

L’infiammazione dell’adenoide. La presenza dell’adenoide gonfia, di questo tessuto linfatico infiammato tra naso e gola, occlude le tube di Eustachio e impedisce quindi un corretto passaggio di aria dal naso verso l'orecchio.

All'interno dell’orecchio si formano dei versamenti di muco che talvolta possono anche persistere per molto tempo.

Il muco si può infettare e quindi sconfinare nell’otite siero-mucosa.

L’otite siero-mucosa è dovuta all'accumulo di muco all'interno dell'orecchio medio e quando c'è l’infezione può diventare un'otite media acuta.

Ci sono diversi altri nomi per definire la malattia e cioè catarro tubarico, glue ear, tubarite, per fare chiarezza fra tutti questi termini che poi definiscono la stessa cosa.

 

La terapia dell’adenoidite. L'adenoide, quando è decisamente malata e gonfia di volume e tende ad essere la causa di tutti i sintomi cui abbiamo accennato, deve essere asportata chirurgicamente.

Esistono infatti poche terapie mediche in grado di risolvere il problema della vegetazione adenoide ipertrofica. Queste si basano soprattutto sull'uso di aerosol con cortisonici mucolitici.

Si può anche somministrare cortisone per via orale tuttavia con molta cautela data la giovane età del paziente.

 

La chirurgia delle adenoidi. L'intervento chirurgico si impone quando esistono sintomatologie molto fastidiose ed elementi di rischio rappresentati soprattutto, come abbiamo già accennato, dalla sindrome dell’apnea del sonno oppure da episodi recidivanti di otite, al di sopra di tre o quattro all'anno, o quando un'otite siero-mucosa diventa persistente e il catarro presente nell'orecchio medio non si scioglie più.

L'intervento è praticamente privo di rischi e richiede l’anestesia generale.

Le ultime tecniche prevedono anche in questo caso, come avevamo sottolineato per i polipi nasali, l’uso di strumenti a fibre ottiche e di quello strumento, che ha il nome di debrider, che frammenta la massa delle adenoidi e successivamente le aspira.

L’adenoidectomia classica, anche se è ancora eseguita in molti Centri, è diventata obsoleta in virtù di queste nuove tecniche.



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